mercoledì 29 novembre 2006

Lettera ad un Amore mai dichiarato


Stanotte risuonano vecchie fisarmoniche in perfetto stile francese e in lingua francese una voce ormai estinta canta un inno all’amore.
Quante cose non ti ho mai detto e quante cose forse non ti dirò mai.
Come quella volta che parlammo di salmoni rosa e rossi che salivano la corrente per tornare magari alla loro casa, dove erano attesi. I fiori ci avvolgevano. Quelli dell’albero sopra di noi e quelli del tuo vestito bianco. Gli occhiali come al solito filtravano i tuoi occhi castani e un fermaglio tra i capelli.
E che ridere quando cercavo di insegnarti la via per la libertà e tu eri tutta un timore.
Avanti e indietro, a destra e sinistra. Sino al muro contro di noi e ai vetri rossi a terra.
Neanche la botta c’è stata, ti dissi. Non ti preoccupare… che tanto la colpa è tutta mia.
E invece la botta c’era stata si, ma c’era stata tanto tempo prima.
Ma solo io la presi quella. Tu neanche c’eri. E se c’eri, non la causasti. Io e io solo sono la causa del mio amore.
Se tu mi chiedessi di dirti il giorno, l’ora e il posto esatto in cui mi innamorai di te, nemmeno ti saprei rispondere.
Forse mi innamorai quando per la prima volta hai osato sfiorarmi le braccia con le tue dita, quando ancora fanciulla e forse ingenua facevi quello che le altre facevano, ignorando il fatto che la tua bellezza non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella che altre ragazze hanno o sognano di avere. Più bella di qualunque sogno che qualunque persona possa fare.
Oppure, chissà, sono sempre stato innamorato di te. Ti ho aspettato sino a quando non sei arrivata tu a sconvolgermi le idee e le giornate.
Da allora solo un profumo ha la rosa, solo una luce ha il sole, solo una stella ha il cielo.
Proprio quel cielo che ci fermammo a guardare sulla spiaggia una notte d’agosto di qualche anno fa. Veramente solo io mi fermai a guardarlo, a guardare la stella che si allontanava sempre di più, nascondendosi nel buio, dietro alla luna. Tu eri occupata ad allontanarti.
Tante volte avrei voluto mettere in “pause” la musica nella mia testa, prenderti la mano e dirti che sei speciale, speciale è tutto quello che fai e speciale è tutto quello che mi lasci sentire. Anche quella notte di dicembre quando attorno c’erano solo le cicale notturne e Celentano cantava dentro la mia auto. Tra le tue mani vedevo le mie mani, ma in realtà c’era solo una sciarpa tutta piegata.
E’ sempre stato questo il limite, il mio limite: i miei occhi, quando ci sei tu, dipingono davanti a me una realtà che realtà non è. Un mondo in cui forse vivo io ma di certo in cui non vivi tu.
Non ho ormai bisogno di una foto per pensarti e soffrire, perché tanto non si possono cancellare i graffiti col tuo volto nel mio cuore. E, pur soffrendo, penso spesso all’immagine più bella che ho di te. Tu accanto a me, in mezzo a tantissima altra gente con i loro bambini vestiti in maschera, e proprio un bambino che non conoscevamo tra le tue braccia. Che bel quadro avrebbe dipinto Modigliani. Che bella canzone avrebbe scritto Mogol. Che bella poesia avrebbe scritto Neruda.
Tante cose avrei voluto dirti ma non ci sono mai riuscito purtroppo.
Te le ho solo sussurrate un giorno d’estate mentre in spiaggia eri tra le braccia di Morfeo e io, fissandoti, non notavo il tempo passare.
Non attesi che tu ti svegliassi. Non pretesi che tu mi sentissi.
Vuoi sapere il perché?
Perché forse è più facile scrivere che ti amo in una poesia o in un romanzo, piuttosto che guardarti negli occhi e rischiare di veder così morire questo mio sentimento.

venerdì 24 novembre 2006

Arrivano i saldi!



Arrivano i saldi popolo!In anticipo rispetto agli anni precedenti, pare che siano arrivati i saldi.I commercianti, già stupiti per l’enorme guadagno ottenuto questa estate in seguito alla mirabile (perché poteva essere vista solo da lontano se ci si trovava a Montevago o in qualsiasi altro posto vicino a Santa Margherita di Belìce) e memorabile (perché si doveva usare la memoria per viverla veramente) “estate margheritese”, non vedono l’ora di approfittare di questi saldi per nuovi e grandiosi affari.I ragazzi e le ragazze, che sono poi quelli più sensibili alle mode e alle usanze, per niente stanchi del divertimento e della baldoria di questa estate in seguito alla mirabile e memorabile “estate margheritese”, girano ogni giorno con gli occhi sbarrati verso le scritte SALDI appesi nelle vetrine di tanti negozi che vanno dalla via Traina, passando per via San Francesco e attraverso Corso Italia e via Cannitello, arrivano alla contrada Itria, che, bisogna ricordarlo, ormai è perfettamente asfaltata, “gasata” (munita di gas) e “infognata” (munita di fogne).La follia impazza nella città di Santa Margherita di Belìce!C'è ancora qualcuno che pensa di abitare in un piccolo paese? Ma dai!Santa Margherita di Belìce è diventata ormai una città. Lo sanno tutti!Siamo diventati città durante l’ultima campagna elettorale e in seguito all’arrivo di questa nuova mirabile e memorabile classe politica, sotto il simbolo della rondine e di "Città Nuova".Siamo diventati città forse perché i contributi che arrivano sono quelli che arrivano alle città… ma vengono tutti spesi? Certo che vengono spesi!Ma vengono spesi nel modo giusto? Certo che vengono spesi nel modo giusto!Chi siamo poi noi per poter dire cosa sia giusto e cosa non sia giusto!Certo che è giusto affidare il servizio di pulizia del paese e la raccolta dei rifiuti ad una società privata quando già da noi esistevano operatori ecologici ( i “netturbini”) e gli autocompattatori. Solo uno stupido, e io penso di non essere stupido, non capisce che dietro l’affidamento ad una società privata (ATO Sogeir se non è chiaro) ci possano essere possibilità di diminuire la disoccupazione nel paese. Tanti hanno trovato un posto, più o meno fisso, più o meno fesso. E’ una sciocchezza se poi le bollette della spazzatura sono aumentate. Non si può avere la moglie ubriaca e la botte piena! Accontentiamoci nel sapere che ci sono 4-5 disoccupati in meno in paese… ops città!Certo che è giusto riqualificare l’impianto di illuminazione pubblica del paese, mettendo delle luce soffuse, soffusamente spente, per le strade. E’ stato così dato un tocco di romanticismo alle nostre strade. Ci possiamo appartare più facilmente tra le ombre.Solo uno stupido, e io non penso di essere stupido, non capisce che dietro l’installazione di luci più basse c’è la possibilità per i ragazzi del nostro paese di camminare mano per mano senza che il padre protettivo e arcaico di lei li scopra. E chissà quanti amori sono nati grazie a queste luci! E’ una sciocchezza, un’altra sciocchezza, se poi le strade sono diventate più buie per chi cammina a piedi e rischia di farsi mettere sotto le ruote dalle macchine, soprattutto tutti quei bambini che non pensano ancora a camminare mano per mano con la fidanzatina e che rischiano la vita a giocare per strada anche di sera. A loro si può sempre consigliare di farsi accompagnare dai propri genitori in posti più illuminati. Io consiglierei la contrada Giacheria… diciamo un po’ oltre il vecchio Cinema Astoria per essere più precisi. Lì c'è una bella casa in costruzione, di proprietà di un cittadino che per puro caso è il signor Sindaco Giorgio Mangiaracina. Lì ci sono dei riflettori che sembra di essere a San Siro. Lì le luci non mancano!Certo che è giusto affittare la macchina di rappresentanza del comune, una bella e fiammante Alfa 156 con interni in pelle, invece di pagarla per comprarla. Mica si potevano spendere solo 40 mila euro per il suo acquisto quando si hanno 60 mila euro per il suo affitto. Cosa si faceva poi dei 20 mila euro in più? Siamo sicuri che si sarebbe detto poi che i soldi in più se li sarebbero intascati il Signor Sindaco e tutta la sua “ciurma”. Poco importa poi che nel bilancio comunale sono state azzerate le cifre destinate alla mensa della scuola materna, sono state azzerate le cifre destinate al trasporto dei diversamente abili bisognosi di terapie che si effettuano nei paesi limitrofi.Che male lingue!Solo uno stupido poi, e io non penso di essere stupido, potrebbe avere poi qualcosa in contrario nella spesa di 50 mila euro per l’ammodernamento di un ufficio, con l’acquisto di televisori maxi schermo al plasma ultrapiatto, di poltrone comodissime, di tavoli in legno pregiato, di frigobar da 30 litri, di lettori DVD, impianto di condizionamento e tende davvero chic. Peccato poi che quell’ufficio sia l’ufficio del Signor Sindaco Giorgio Mangiaracina, che durante un dibattito avvenuto in consiglio comunale si definì "Buon Padre di Famiglia", attento all'economia e nel non fare sperperi Come chiamereste voi queste spese? Avanti, cari (veri) Buoni Padri di Famiglia, voi le fareste?Queste spese comunque, per fortuna o purtroppo, non hanno impedito al Signor Sindaco di scendere al supermarket sotto casa e di approfittare dei saldi. In fondo ormai, con la new economy, c'è sempre qualcosa che può esserci d'aiuto anche a poco prezzo. L'articolo più richiesto e per questo più disponibile (si sa che se aumenta la domanda, aumenta l'offerta e cadono i prezzi!) è il famoso "consigliere emigrante", made in China magari, che da perfetto voltagabbana passa dall'opposizione alle file degli affiliati del signor Sindaco. Basta una semplice poltrona e il consigliere emigra.Quanto costa un "consigliere emigrante"???
Avanti a chi offre di più!

Grazie Infostrada!



Grazie! Grazie e mille grazie!
Grazie Infostrada!
Qualcuno se ne sarà accorto e qualcun altro invece non ha notato la mia assenza.
Sono stato “appiedato” dalla cara Infostrada S.P.A.
E’ mercoledì mattina. Dopo le solite abitudini mattutine che lascio immaginare a voi, prendo in mano il mio cordless per effettuare una telefonata e alla fine dei bip della composizione del numero, sento una vocina molto amica, metallica, di certo computerizzata che in un italiano perfetto mi informa che il servizio era stato sospeso temporaneamente a causa del mancato pagamento di una bolletta; lo stesso servizio sarà riattivato dopo il pagamento dell’importo dovuto.
Come? Il servizio sospeso per una bolletta non pagata? Giro e rigiro per casa alla ricerca della bolletta non pagata perduta e con mio enorme stupore la trovo.
Vabbè, hanno ragione loro. Non avevo pagato in effetti una bolletta, che, per oscuri motivi, era finita tra carte senza valore.
Neanche il tempo di muovere un passo, e un’intuizione illumina la mia mente. Rimango cioè illuminato come sulla via di Damasco.
Ma il sollecito di pagamento? Ci deve essere per forza.
Non posso credere che non mi abbiano mandato un sollecito per il pagamento. Cerco e ricerco ma non trovo nulla. Non è possibile.
Avranno telefonato a casa avvertendo che la bolletta era scaduta e il pagamento non era pervenuto e quindi da lì a poco avrebbero sospeso il servizio.
Allora, busso alle porte e interpello coloro che per fortuna o purtroppo dividono con me un appartamento nel centro di Palermo e neanche loro sapevano di quella sospensione.
Qualcosa non quadrava.
I minuti passano senza quel servizio e la rabbia inizia a salire.
Mi hanno sospeso un servizio oramai diventato vitale senza alcun preavviso!
Assieme ai miei coinquilini, stiliamo un progetto d’azione.
Prima azione da fare: pagamento della bolletta (tanto per metterci completamente dalla parte della ragione). Pagamento effettuato alle ore 12.30 circa.
Seconda azione da fare: contattare l’assistenza della Infostrada S.P.A. al numero 155 e chiedere spiegazioni. Vengo informato che oltre al pagamento devo mandare un fax con la dimostrazione dell’effettivo pagamento. Da lì a poco avrei avuto riattivato il mio servizio. Fax inviato alle ore 13.25 circa.
Penso: vabbè, questione di minuti e mi riattivano il servizio… Ok, non saranno minuti… magari un paio d’ore e potrò ritelefonare.
Passano 2 ore, 3 ore, 4 ore, poi 5, 6, 7, 8… e nulla cambia. Al posto della voce di mia madre risponde quella vocina tanto simpatica metallica e computerizzata che “quasi quasi” inizia a starmi antipatica.
Tranquillo che l’indomani ormai avrei avuto il mio servizio riattivato, vado a letto.
Mi alzo e cosa sento: bip bip bip bip bip informazione gratuita, il servizio è stato sospeso temporaneamente…!
Non ci posso credere! Di nuovo quella vocina così simpatica!
Attendo ancora e ancora e ancora e ancora e ancora ma non cambia nulla. Il servizio non mi viene riattivato.
Al 155 mi dicono che devo solo aspettare che al più presto possibile il servizio mi sarà riattivato.
Ma cosa significa “al più presto possibile”?
Volete sapere come finisce questa vicenda?
Solo dopo quasi 48 ore la vocina simpatica mi dice addio e posso tornare a sentire la voce di mia madre.
Per coloro che non lo sapessero quindi, per la Infostrada S.P.A., “al più presto possibile” significa 50 e passa ore.
Alcune domande però mi sovvengono:
1) E’ mai possibile avere un servizio ormai diventato importantissimo sospeso senza alcun preavviso?
2) Quando si tratta di promuovere false offerte, di pubblicizzare “convenientissimi” servizi, di semplicemente rubarti alla concorrenza, tutte le società, compagnie (Infostrada, WInd, Telecom…) ti chiamano a qualunque ora o per meglio dire, solo all’ora di pranzo, di tutti i santi giorni della settimana. Quando invece si tratta di sospendere un servizio, non chiamano, non scrivono, non urlano. Insomma, non fanno nulla. E’logico?
3) Cosa bisogna fare per riattivare un servizio? C’è bisogno di un concilio di ingegneri in modo che possano studiare un’equazione algoritmica in grado di eliminazione la sospensione e ridare il via a tutto il sistema? Bisogna forse chiedere la grazia al Presidente Napoletano?
4) Quanto ci vuole per riattivare un servizio? Bisogna fare la domanda in carta bollata e spedirla a qualcuno in particolare? Attendere che la richiesta di grazia al Presidente Napolitano sia vagliata dal Presidente e arrivi una sua risposta?
Grazie! Grazie e grazie mille!
Grazie Infostarda (non è un errore di battitura ma la possibilità di una rima che sta a voi completare!).

domenica 19 novembre 2006

Non convocate quella commissione!!!



Mi sembra giusto iniziare con un post riguardante il mio amato paese, dove sono cresciuto e dove vivo ancora. Si chiama Santa Margherita di Belìce e qualcuno ne avrà sicuramente sentito parlare per tanti motivi.
In primis perchè il mio paese è il famoso luogo di Donnafugata che viene citato nel romanzo "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, luogo di straordinaria bellezza, immerso nella campagna.
Inoltre, purtroppo, Santa Margherita di Belìce è famosa a causa di un terremoto che la notte tra il 14 e il 15 gennaio seminò distruzione, panico e anche morte.
Il problema però è che ancora oggi ne subiamo le conseguenze, sia in termini di salute a causa dell'amianto delle prime baracche (argomento che tratterò magari in seguito) sia a causa dei contributi per la ricostruzione che tanta corruzione ha provocato e provoca ancora.
Esiste infatti una commissione ad hoc, chiamata volgarmente "commissione ex art.5", che ha il compito di visionare i progetti per la ricostruzione di case, edifici, ecc... e di approvare i relativi progetti deliberando quindi l'erogazione del relativi contributi.
Ebbene, dalla sua nascita, avvenuta verso la fine degli anni'70, a ora, questa commissione ha cambiato i suoi caratteri fondamentali.
Prima i suoi componenti vi partecipavano per puro spiritoso solidaristico. Non ricevevano nessun tipo di indennità e anche per questo motivo per tantissimi anni furono sempre gli stessi a farne parte. Erano semplicemente animati dalla voglia di risorgere dalle rovine.
A poco a poco si iniziò a riconoscere una piccola indennità per i componenti di questa commissione, i quali, essendo comunque liberi professionisti, interrompevano le loro attività lavorative per adoperarsi per il bene di tutti i cittadini.
Lentamente però l'indennità riconosciuta crebbe di valore.
Oggi, un componente di questa speciale commissione, anche solo per la produzione di un piccolo atto riguardante un progetto, anche se questo atto non chiude la valutazione del progetto ma ne amplia la portata, lo modifica, lo integra, percepisce la bellezza di 15€ circa. Ripeto: non per la seduta, non per l'intero progetto ma per ogni singolo atto riguardante quel progetto.
Capite bene che le aspirazioni a far parte di questa speciale commissione aumentarono tra i cittadini.
Bisognava farsi nominare componente della commissione. Ma come fare?
La nomina a componente della commissione funziona in questo modo: l'assessorato della regione nomina un dirigente tecnico (geometra, ingegnere o architetto in considerazione del luogo in cui questa commissione opera), l'amministrazione comunale del luogo nomina un componente tecnino e altri 4 componenti (2 in quota maggioranza e 2 in quota opposizione), l'organizzazione sindacale nomina un altro componente. La carica di presidente della commissione viene rivestita dal sindaco.
E' facilmente intuibile che, per poter aspirare alla nomina di componente della commissione, bisogna quindi entrare nelle grazie del sindaco e dell'amministrazione comunale.
Dopo aver descritto per sommi capi il funzionamento di questa commissione, entro più nei particolari.
A Santa Margherita di Belìce, il sindaco arch. Giorgio Mangiaracina, per un lungo periodo non ha goduto della maggioranza nel consiglio comunale a causa della defezione di alcuni suoi consiglierei (Maggio Leonardo e Marino) che, delusi dai suoi metodi amministrativi, hanno deciso di migrare nelle file dell'opposizione (divenuta quindi "maggioranza"). Ad onor del vero, anche alcuni consiglieri eletti tra le fila dell'originaria opposizione (Ciaccio e Ferraro Filippo detto Scricchio) delusi dalla forse scarsa opposizione decisero di migrare facendo il tragitto opposto ai primi due. Forse erano convinti che tra le file degli affiliati al sindaco potevano fare un'opposizione migliore.
Comunque, tornando a noi, a questa situazione va aggiunta il fatto che il presidente del consiglio (per chi non lo sapesse il presidente del consiglio viene eletto dai consiglieri stessi quindi si capisce bene che nel 99,9 % dei casi è espressione della corrente politica che supporta il sindaco) o per meglio dire l'ex Presidente del Consiglio dott. Gaspare Viola, abbastanza in fretta ruppe la sua alleanza con il sindaco Mangiaracina, assumendo una posizione di neutralità mista ad un pò di sana conflittualità.
In questa situazione di marasma, dove il sindaco non godeva della maggioranza in consiglio, la sua parte politica avversaria diede vita ad una riforma delle cariche iniziando appunto dalla commissione ex art.5, revocando la delibera di nomina e provvedendo all'approvazione di una nuova nomina.
Per circa un mese è sembrato di essere in un gioco a premi!
Vinceva chi non diceva! Perdeva chi diceva!
Tutti attenti a non dire una parola! Una che sia una!
Eravamo sul set de “ NON CONVOCATE QUELLA COMMISSIONE!”
La commissione fu vittima quindi di consiglieri “sfidati” che revocarono delibere e di “fidati ”consiglieri che volevano revocare la revoca.
Prima vennero revocati i componenti precedenti e repentinamente rimpiazzati da altri. Poi la manna dal cielo cadde sulle spalle dei poveri malcapitati “nuovi componenti” ed arrivarono le dimissioni.
Alcune oscure (si vocifera che fu messo a rischio il posto di lavoro presso una società privata di un parente del componente), altre ap…prezzabili (si vocifera che fu promessa una poltrona).
Le giornate passavano e una vera e propria malattia si diffondeva in paese: la dimissionite.

Tutti si dimettevano, anche chi era stato revocato dalla “missione”. E la “ferita” commissione continuava a non essere convocata. E i progetti a lei presentati continuavano a riposare nell’umidità di qualche armadio. Il “povero” Signor Sindaco, che tra i suoi valori porta il valore della ricostruzione, si vide costretto a ricorrere al TAR, rifiutandosi di convocare una commissione composta da persone non affiliate a lui.
Il motivo di questo ricorso?
Dal Sindaco Mangiaracina e dalla sua parte politica la revoca dei componenti della commissione venne giudicata illegittima. Deve essere il TAR quindi a rispondere della sua legittimità o meno.
Ma ecco il colpo di scena!
All'improvviso tutto cambia. Il presidente del consiglio Gaspare Viola diventa oggetto di richiesta di revoca. Tutto ruota attorno ad un singolo voto e il voto arriva. Anzi ne arrivano 2.
2 franchi tiratori tradiscono il presidente Viola e ne decretano la sua caduta. Il sindaco torna a ridere. La sua maggioranza torna ad applaudire. Avvengono le nuove votazioni per rimpiazzare il presidente Viola revocato e a prendere il suo posto altri non è che il signor Ventimiglia Leo, componente della commissione nominato subito dopo la prima revoca e poi dimessosi. Anche la poltrona promessa allora era arrivata. Ma non è ancora finita.
Cosa succede dunque nel grande reality show "NON CONVOCATE QUELLA COMMISSIONE"?
Il consiglio, con il nuovo presidente e una nuova maggioranza quindi (8 vs 7) a favore del Sindaco Mangiaracina torna a riunirsi e decide appena 24 ore prima della pronuncia del TAR, che da voci di corridoio avrebbe giudicato legittima la prima revoca, di revocare la revoca dell'originaria commissione, cioè hanno agito, secondo il loro parere, in modo illegittimo (dato che la revoca di una precedente commissione era illegittimo). Insomma, contraddizioni su contraddizioni.
Uomini ( o per dirla per come diceva Sciascia quaquaraquà) che passano da una parte all'altra, che prima votano in un modo e dopo aver posato il sedere su una poltrona votano all'opposto, uomini che neppure dovrebbero avere il coraggio di guardarsi allo specchio per non correre il rischio di essere sputati in faccia da loro stessi.
Stavo dimenticando un aspetto davvero grottesco della situazione e me ne scuso perchè da come è facilmente intuibile, questa storia ha tanti lati tragicomici.
Nel periodo tra la revoca della prima commissione e la revoca della revoca della prima commissione, l'assessorato ai lavori pubblici della regione Sicilia, invece di nominare come tecnico un ingegnere, ha nominato un architetto, rendendo così impossibile il funzionamento della commissione stessa dato che per il suo funzionamento necessita di un ingegnere. Guarda caso però, quando il Sindaco Mangiaracina è riuscito nel compito di "depoltronizzare" il presidente Viola e riacquistare la maggioranza in consiglio comunale facendo resuscitare la vecchia commissione composta da suoi amici, l'assessorato subito si è reso conto dell'errore e ha provveduto a nominare un ingegnere.
Questa purtroppo è la triste realtà della commissione per la ricostruzione ex art.5, del mio paese Santa Margherita di Belìce amministrato da uomini tanto illuminati e onesti ( su cui tornerò volentieri e presto).
Tante domande mi frullano in testa.
Tutto però è riassumibile in una sola domanda, nella speranza che qualcuno degli interessati venga a conoscenza di questo post (ma ne dubito considerando le loro capacità): Signor Sindaco Mangiaracina, cosa cambia per lei convocare la commissione i cui componenti sono Tizio e Caio e convocare la commissione i cui componenti sono Abele e Caino?
Io una risposta me la sono data: sarà perché Tizio e Caio sono suoi amici e tra amici si sa che una mano lava l’altra; mentre Abele e Caino tanto amici non le sono.
Siamo tutti bravi a pensar male, lo so.
A pensare male si fa peccato poi.
Ma spesso, sempre, ci si prende!!!

Il primo post

Anche un viaggio di mille leghe comincia con un passo.

Salve a tutti.
Oggi nasce questo blog.
Voi che adesso state leggendo vi starete chiedendo se davvero era necessario un altro blog di un altro ragazzo che, non avendo nulla da fare, parte alla conquista del web non facendo altro però che rubare la vostra attenzione e il vostro tempo, modificando la vostra vita in modo del tutto arbitrario e sciocco. Potevate uscire di casa e incontrare la donna o l'uomo della vostra vita e invece siete seduti su una sedia a leggere le mie parole
Avete ragione mi sa, sono qui per rubare il vostro tempo e modificare la vostra vita.
Devo confessarlo!
Tanti rubano il mio tempo, modificando la mia vita.
Mi sono chiesto: perchè non posso fare la stessa cosa io?
Volete un esempio di quanto un'altra persona che non ha nulla a che vedere con te può modificare la vostra vita?
Posso iniziare dal basso.
Scenario: un ufficio come tanti, una folla di ragazzi e ragazze come tante, che sono in attesa da 3 ore sotto il sole d'estate, in piedi, per giungere alla tanto agognata immatricolazione universitaria. All'improvviso ecco arrivare un bel ragazzo, facilmente catalogabile come "figlio di papà", fresco e rilassato. Il ragazzo bussa alla porta chiusa. Chiusa si, chiusa solo per i comuni mortali. Dalla porta esce fuori un omino che gentile lo saluta con tanta riverenza e lo fa accomodare incurante della massa amorfa e sbuffante che da 3 ore era in attesa. Il ragazzo fresco e rilassato così riesce facilmente a raggiungere la meta dell'immatricolazione e felice può tornare tra le braccia del di lui padre, elegante e liscio, che intanto attendeva sulla sella di un grosso scooter grigio. La massa amorfa e sbuffante dovette invece attendere ancora qualche minuto dietro quella porta chiusa solo per i comuni mortali. Ad integrazione della storia va detto che quel ragazzo fresco e rilassato successivamente fu rincontrato da un componente di quella massa amorfa e sbuffante un bel giorno in occasione del primo esame universitario sostenuto. Stavolta l'omino rispettoso non aveva un grembiule blu e delle chiavi che gli davano la tipica sembianza di un bidello ma la giacca, la cravatta e la penna Mont Blanc che gli dava la tipica sembianza di professore universitario.
Questo è solo un piccolo esempio di quello che può accadere a tutti.
A me.
A te.
E l'obiettivo del mio blog è quello di combattere questo genere di cose.
Combattere il clientilismo che è annidato nella nostra società, in qualunque forma la nostra società si esprima.
Ho notato che mi stavano rubando i sogni e ho deciso di intervenire, portando a conoscenza vostra i fatti che ruotano attorno a un piccolo paese di pochi abitanti chiusi dentro a tante case su una collina nella famosa purtroppo Valle del Belìce.
Voglio portare a conoscenza delle tante cose che con i soldi si possono fare e delle poche cose che certi uomini con i soldi riescono a fare.
Me ne viene in mente solo una: metterseli in tasca!
I miei auspici sono due: smuovere le menti ben pensanti a ribellarsi alle quotidiane ingiustizie che avvengono in qualunque parte del globo e finalmente riuscire a cambiare l'attuale corso degli eventi, anche solo per un piccolo paese, anche solo per un fugace attimo.
Vedere ciò che è giusto e non farlo è mancanza di coraggio.
Infine, essendo io amante della poesia e della musica, mi auguro di ricevere il vostro aiuto per far diventare questo spazio anche un luogo di "cultura" e di scambio di idee su qualunque argomento.
Ribellione, Discussione, Costruzione saranno 3 principi che seguirò.
Qui finisce il mio primo post.