sabato 27 settembre 2008

In riva al mare


Torno a contare le sirene questa notte che passeggio sulla riva del mare che ci ha visti una sera guardare insieme la Luna e a lei sussurrare nel silenzio i nostri desideri più nascosti e intimi.
Sono tante le sirene che puntellano le acque che si infrangono sugli scogli. Ognuna di loro ha una caratteristica che riporta la mia mente ma tutte insieme non fanno nemmeno metà della tua bellezza; perchè tu sei così bella e rara, come la luce che si espande all'alba e copre ogni ombra reduce della notte.
Alzo lo sguardo e vedo le stelle. Milioni di piccole fiammelle appese al cielo che bruciano e illuminano, che ricevono i sogni e le speranze di poveri inguaribili romantici.
Conto anche quelle e ne conto una per ogni filo di capello di passione che ho tenuto fra le mie dita, che ho odorato e che adesso non dimentico.
Poi ne conto un'altra per ogni emozione che ha suscitato in me l'averti vista così vicina a me, da poterti sfiorare o toccare semplicemente allungando la mia mano verso di te.
Infine ne conto un'altra per ogni battito di cuore che mi hai regalato quando mi guardavi, quando mi parlavi oppure mi prendevi in giro, con quella tua aria divertita, sorridente e spensierata.
Una vecchia canzone dice: "Le stelle stanno in cielo e i sogni non lo so; so solo che son pochi quelli che si avverano".
Chissà se il mio sarà tra questi...

martedì 23 settembre 2008

Quando ti penso


Sai che quando ti penso mi vien sempre voglia di cantare?
Sai che mi vien voglia di cantare la stessa canzone che ho ascoltato subito dopo che ti ho conosciuta?
Adesso starai pensando a quale canzone io mi riferisca. Si lo so che avevo lo stereo spento. Si lo so che nessuno cantava. Ma non sai che quandot ti ho vista ho sentito subito una bella musica, una melodia meravigliosa, note che assieme creavano un'armonia mai sentita prima. E da alloa sento sempre quella musica e io ci canto dietro. E se anche sono stonato, non fa niente, perchè è una musica così bella che anche una stonatura diventa presto un'intonazione.
Sai che quando ti penso mi vien sempre voglia di ridere?
Un sorriso felice e splendente si dipinge sul mio volto ogni volta che il pensiero vola verso di te. Ogni cosa diventa positiva, ogni cosa diventa pulita e candida, bella come non è stata mai la mia vita prima di averti incontrato davanti i miei passi e davanti i miei occhi, che ora sembrano così luminosi da esser scambiati come due stelle nelle notti da coloro che mi stanno vicino.
Sai che quando ti sogno la notte diventa improvvisamente giorno?
Sai che la Luna all'improvvisa inizia ad illuminare anch'essa il mio mondo, le stelle iniziano a dondolare nel cielo e i fiori profumano i deserti?
Sei il più dolce pensiero che la mia mente nella giornata pensa e il sogno più bello che nella notte sogno.
E' tuo il primo viso che la mattina vedo aprendo gli occhi e tue sono le guance che alla notte sogno di baciare un'istante prima di abbandonarmi al sonno.
Lo so che siamo lontani ma il cuore, il mio cuore inganna lo spazio e il tempo e ci fa essere vicini ogni volta che voglio. Mi basta pensarti e la magia accade.

sabato 20 settembre 2008

Sotto la pioggia


Stasera ti ho raggiunto, ti ho sfiorato i sogni e mi sono dissolto nel vento.
Fuori pioveva e nella pioggia ho sentito il bisogno, la voglia, la mancanza di vederti; così ho chiuso la finestra della mia camera, ho preso le chiavi dell'auto e l'immancabile telefonino e incontro a te sono venuto. La pioggia cadeva leggera e fredda sulle mie braccia nude, sul collo, i capelli e sul parabrezza dell'auto. Ogni goccia di pioggia sembrava un bacio che tu mi davi sul mio petto. Ogni goccia di pioggia sembrava un'emozione che il tuo sguardo mi ha provocato. C'era Battisti che cantava a squarciagola nella mia auto, lui con il suo nastro rosa. Fu in quel momento che ho iniziato a pensare a te.
Ti vedevo finalmente trasparente davanti i fari delle auto che per la strada incrociavo; bellissima nel tuo vestito marrone e sopra quelle scarpe dorate dai tacchi alti.
Mi sorridevi splendida e brillante come una stella che non si spegne mai e mai si spegnerà, fuoco eterno di un eterno incendio di sentimento e di passione.
Poi son sceso e mi son sistemato su una panchina riparata da un piccolo albero e lì mi son messo a guardare la pioggia cadere dal cielo fino in terra, sempre uguale, sempre con la stessa velocità e la stessa forza. Ho odorato la pioggia e ho sentito quel suo profumo tipico di freschezza e di rinnovamento, quel profumo di nuova vita, migliore della precedente. Lo stesso profumo che ho avvertito quando per la prima volta ti vidi e già mi avevi regalato la spensieratezza e l'allegria.
Su quella panchina ho respirato la pioggia a pieni polmoni.
La Luna mi guardava, a tratti nascosta dalle nuvole che nel cielo si rincorrevano. Lei mi guardava e mi fissava dal centro del cielo buio; sembrava compiacersi nel vedermi solo sulla panchina a guardare la pioggia e fantasticare nel mentre. Perchè la Luna conosce i sogni di ognuno ancor prima che essi si realizzano o sfumano per sempre.
La pioggia scivolava giù dalla mia fronte, batteva sulle mie braccia e ancora mi dipingeva la tua bella figura davanti i miei occhi. Eri così trasparente e vera da farmi sentire un pazzo.
Sembrava quasi che ti potessi toccare, afferrarti per una mano e sotto la pioggia farti danzare in un ballo romantico e leggero. Mi sembrava quasi di poter sfiorare la tua anima.
C'era la pioggia che batteva sulle foglie dell'albero e ogni ticchettìo sembrava un suono di campane a festa per noi due.
Ti pensavo. E ti avrei pensato per tutta la vita. Non c'era nulla di più bello che potevo fare.
Però anche la pioggia, prima o poi, deve finire; e così quando essa finì, pensavo di non doverti più pensare ma mi sbagliavo.
Ti ho pensato anche dopo e ti sto pensando pure adesso.
Buonanotte piccolo dolce pensiero...

martedì 16 settembre 2008

Tu, rosa rossa


La vena è tornata a pulsare. Sento nella mente un vortice di parole e di pensieri che devono soltanto essere messi in fila, secondo un ordine del tutto inventato.
Basta solo trovare la canzone adatta.
Eccola...
La nuvola di fumo si dirada da davanti i miei occhi e penso a te.
Hai il candore di una rosa rossa che cresce in un giardino profumato e dai mille colori, di mille altri fiori, profumati e dolci ma meno profumati e dolci di te.
Nel giardino curato da un giardiniere anziano risplendi con tutta la tua assoluta bellezza e meraviglia. Hai i petali perfetti, rossi come il sangue pulito che esce dai polmoni e torna al cuore e arriva in ogni piccola parte del mio corpo.
In te non trovo nessun difetto se non la troppa bellezza.
Sei così bella da rendere brutta l'alba che nasce sul mare, sul mare che ho sognato ci potebbre un giorno accogliere come giaciglio dei nostri sogni.
Sei così tanto bella da rendere brutta la luna piena che ieri sera illuminava il mare di notte mentre sembrava ribollire a largo dentro la sua luce.
Hai il profumo di una rosa rossa, delicato come un sorriso di un bambino, il bambino che ho sognato ci potebbre un giorno far compagnia durante ogni giorno e ogni notte del nostro futuro.
Odori di vita e di felicità, di allegria e d'intelligenza, messi al servizio di un sorriso da regalare a chi ha la fortuna di starti accanto.
Odori come odora un angelo che dopo aver volato nel cielo, è sceso sul cielo e si è messo a camminare dietro i miei passi, guardandomi le spalle e proteggendomi dagli affanni e dai dolori.
Hai l'amore di una rosa rossa, attraente come niente altro, come un caldo Sole estivo che irradia di luce e di calore tutto quello che gli si posa innanzi; unica come la goccia di un fiume che dalla sorgente scende verso valle attraverso i sassi e la sabbia, schivando le bocche degli animali assetati e giunge fino al mare disperdendosi tra miliardi di altre gocce diverse.
Ecco, tu vivi in mezzo a miliardi di altri essere umani come te ma sei diversa. Semplicemente diversa, perchè sei amore, sei profumo, sei candore, sei futuro, sei presente, sei perfetta.
Anzi, no. Non sei perfetta. Hai un difetto: sei troppo bella, atal punto che la stessa bellezza è meno bella di te.

sabato 13 settembre 2008

La stessa musica


Sento sempre la stessa musica quando ti vedo e quando poi non ti vedo più, la musica rimane nell'aria e risuona leggera e dolce. Il vento trasporta ogni singola nota fino alle mie orecchie. Lei mi accarezza e sento sulla pelle mille brividi di emozioni come mille aghi conficcati dentro che non fanno male. E' una musica che non è mai stata scritta ma che tutti conoscono. E' la musica dell'amore che sento nell'aria e che mi chiama.
Ti ho vista oggi e di sicuro la tua immagine rimarrà dentro la mia mente e mai verrà cancellata.
Non ho mai visto un'aurora più bella di te.
Non trovo le parole adatte.
Non trovo i gesti e non trovo i sospiri giusti per esprimere tutto il tumulto che ha provato il mio cuore oggi alla tua visione. Se io non avessi parlato e se tu non avessi parlato, avresti potuto sentire il frastuono del mio battito.
Eri chiusa dentro i miei occhi ma allo stesso tempo apparivi così infinita e bella, luminosa come luce che dalla Luna di notte scende sul mare e si espande in lungo e in largo all'orizzonte, formando come una specie di stella sull'acqua.
Perchè ti ho vista?
Prima potevo pensare di dover vedere ancora la bellezza. Ora son sicuro che mai potrò una bellezza più bella di te.
Il mare sarà da adesso meno mare, il Sole meno Sole, la pioggia meno pioggia e la rosa sarà meno rosa.
Non ti avrei voluto vedere ma per niente al mondo adesso vorrei dimenticarti perchè son sicuro che cosa migliore non mi potesse capitare.
Ho visto in un corpo solo, in un'anima sola, la bellezza, l'amore, l'allegria, la sensibilità, l'onestà, il futuro, l'attesa, l'emozione, la timidezza, la gioia e l'eternità.

giovedì 11 settembre 2008

Siamo tutti delle matite


Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. Ad un certo punto, le domandò: "Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me? ".
La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: "È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei la usassi tu, quando sarai cresciuto".
Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale. "Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita! ".
"Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo. "Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. "Dio": ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà."
"Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. È un'azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore."
"Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un'azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia."
"Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te."
"Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione".

Tratto da "Come il fiume che scorre" di Paolo Coelho

lunedì 8 settembre 2008

Una foto e una musica


Come possono una foto e una musica far volare la mente lontano lontano, dove neanche lo sguardo arriva?
Superata l'orizzonte, mi perdo nell'azzurro del cielo che si confonde con l'azzurro del mare e plano sopra l'acqua ma non affondo. Mi rinfresco il viso con le gocce del mare che scivolano sulla mia faccia e cadono giù lungo le braccia. Guardo il Sole e sorrido mentre i delfini mi corrono dietro e saltano fuori dall'acqua. Mi sento vivo e non ho paura proprio di niente. Non so nuotare ma non ho paura di affondare. Il mare non può farmi del mare perchè io amo il mare e quel che si ama non può far soffrire perchè l'amore è gioia mista a fantasia, euforia mista a pazzia.
E' la pazzia di strapparsi il cuore e non sanguinare, donarlo ad un'altra persona e non chiederlo mai più indietro. Lasciare che batta per lei e non fermarlo. Neanche provarci perchè senza cuore si può vivere ma senza amore si può solo morire...