domenica 5 aprile 2009

Se io fossi capace


Se io fossi capace, ti assicuro, che scriverei per te i versi più belli che siano mai stati scritti per una ragazza da parte di un ragazzo, sognante, adorante e interamente avvinto dal sentimento dell'amore. Sarebbero versi più dolci dello zucchero, più infiniti del mare e più fragili di un granello di sabbia. Sono sicuro che ti piacerebbero, come ti piace la frutta matura, come ti piace l'insalata senza olio e senza sale e come ti piace il latte per colazione.
Purtroppo non sono capace e penso che tu ti debba accontentare di queste sole parole che qui leggi. Mi auguro che i tuoi occhi e la tua mente vogliano leggere tra le pieghe di ogni singola parola tutto ciò che di intangibile e di sacro resta nascosto, tutto quell'amore che ti urlerei se potessi salire su una bicicletta e pedalare, sino a perdere il fiato, sino sotto casa tua, e una volta giunto lì, aggrapparmi al balcone e tentare la salita. Salirei sospinto dal vento della passione, sulle ali della felicità, legato ad una corda di speranza.
Tutto questo lo farei per te e soprattutto lo farei per me, perchè grazie a te sono felice. Io sono felice. Sì.
Mi stupisco ancora quando lo dico. Non immaginavo neanche più di poter un giorno guardarmi allo specchio senza quell'impressione mista di delusione procurata e subita. Ero deludente e allo stesso tempo deludevo me stesso.
Oggi mi guardo allo specchio e vedo un viso brillare d'allegria e felicità, una mente sognare mille sogni soffici e morbidi come cuscini di seta e sento ovunque una musica soave riempire i silenzi che ancora mi circondano.
Se fossi capace scriverei per te i versi più belli che siano mai stati scritti però io non sono capace, per cui ti prego di accettare ugualmente questi. Essi custodiscono uguale l'amore e l'adorazione che solo un uomo innamorato può provare per la sua donna amata.
Perdonami...


giovedì 2 aprile 2009

Il tempo che mi separa da te


Tante facce girano attorno alla mia; mi guardano e mi fissano mentre qualche altra m'ignora. Ci sono occhi che mi seguono e che memorizzano lo spazio dei passi.
Ci sono rumori che sento e che mi fanno pensare alla tua lontananza perchè sono rumori che si generalmente si fanno in coppia e io invece mi ritrovo a far da solo.
Parlo del rumore dei piedi che scendono gli scalini di una scala o che calpestano le foglie che, nonostante la primavera, s'incontrano sui marciapiedi o di fianco alle mura delle case.
A volte mi fermo a calcolare il tempo che impiega la porta di casa a chiudersi, dopo essere stata aperta da me stesso quando voglio uscire. Impiega giusto il tempo di permettere ad una persona sola di uscire. Lo stesso tempo non basterebbe se prima di me o dopo di me uscissi anche tu dalla mia casa. Chi rimarrebbe dietro rischiarebbe di rimanere incastrato o addirittura ancora dentro.
Tristezza?
No. Nostalgia.
Nostalgia per un tempo in cui si era insieme e insieme affrontavamo le 24 ore del giorno, sia quelle di luce sia quelle di buio, in cui vivevamo e ci vivevamo a pieni polmoni, senza alcun indugio. Erano belle giornate quelle. Piene di sole e di vento caldo che soffiava tra i nostri capelli mentre uniti da 2 mani inseparabili vagavamo per la città, in lungo e in largo.
Sempre in movimento e mai fermi, ci bastava guardarci negli occhi l'un l'altra per riscoprire ogni volta il sentimento che ci legava e ci portava a essere lì in quel momento e in quell'istante; lo stesso sentimento che mi porta stasera a essere seduto qui al mio solito posto e pensare alla solita persona che in un giorno indimenticabile e scolpito nella mia memoria è entrata nella mia anima e non è più uscita.
Presto torneremo a passeggiare mano nella mano, nei parchi e lungo le strade, ci guarderemo ancora negli occhi e rivedremo quel sentimento.
E' solo una questione di giorni e di tempo e ogni secondo che passa, ogni tasto che batto sulla tastiera, è in fondo un secondo in meno nella conta del tempo che mi separa da te.