Oggi vorrei parlare del Tempo.
Non del meteo; non mi importa se c'è il sole o piova. Voglio parlare del Tempo che segna la nostra vita, quella dimensione invisibile, incolore e inodore che regna su di noi in maniera assoluta e lasciare l'autorizzazione al destino di accadere, all'amore di sbocciare e alla morte di sopraggiungere.
E' un gigante buono che ci copre con le sue mani e ci muove come piccole marionette nel teatrino della vita, su un palcoscenico calpestato da milioni di persone prima di noi, che sarà calpestato da milioni di persone dopo di noi. E' questa la grande verità: noi siamo solo passeggeri e in quanto passeggeri siamo quindi di passaggio. Popoliamo un areoporto che si riempie e si svuota costantemente. Il Tempo invece è sempre presente. Rimane al "Terminal" e controlla la durata del nostro biglietto e del nostro viaggio. Acconsente alla partenza e timbra per l'arrivo.
Il Tempo non ha un passato e non ha un futuro. Il Tempo è un essere unico, nel suo genere e nella sua natura. Non presenta interruzioni. Non ha un inizio e non ha una fine. Noi invece siamo esseri fragili e imperfetti di natura, pieni di passato e carenti di futuro, bisognosi anzi e fin troppo spesso di maggiore Tempo per sperare in un futuro più colorato, più profumato, più vivo. Ma proprio del Tempo, di quel Tempo che invochiamo in ginocchio di fronte agli Dei, non abbiamo paura, perchè il Tempo è più grande di noi e non riusciamo mai a governare. Neanche ad addomesticare.
Basta un suo segno del viso, un tocco della mano o un battito di ciglia che una parte di noi svanisce e va a popolare il passato, quella valigia che ci portiamo sempre dietro e che non apriamo mai; quella valigia chiusa e la cui combinazione non esiste.
Basta un minuto, basta un secondo e quello che eravamo non siamo più. Siamo diversi, in un continuo mutare e divenire; come il mare con le sue onde; come il cielo con le sue nuvole; come il Sole con i suoi raggi. Ma il Tempo no. Il tempo non muta mai e non cambia. E' sempre formato da secondi, da minuti e da ore; da giorni e da settimane; da mesi e da anni che si danno la rincorsa e si superano di continuo. Non fermano mai la loro corsa come le gocce d'acqua di un fiume che dalla montagna scorre verso valle e si riversa in un mare infinito.
Sono tanti i difetti del Tempo; tante sono le crudeltà che il Tempo compie, ma ha anche un pregio per nulla secondario: è l'unico medico con la cura esatta per le pene d'amore, sentite da cuori solitari e tristi che piangono nel ricordo di un bacio che c'è stato o nel sogno di un bacio che non c'è stato mai; nel ricordo di una mano che lo teneva stretto e di due occhi che per lui brillavano.
Sono convinto che i ricordi tengono legati ciò che la realtà divide. Sono convinto che noi, qualunque sia la nostra condizione di vita, rimaniamo sempre legati a certi pensieri come fossimo legati ad un bunjee jump ma proprio questa è la similitudine credo più attinente.
Ci illudiamo di riuscire a fuggire via, liberi e veloci, sempre più lontani dal pensiero ma basta un piccolo segno, un piccolo secondo per tornare repentinamente indietro, verso quel pensiero. Ma qui sta la grandiosità: ogni andata è sempre più decisa, sicura e determinata; ogni ritorno è sempre più lontano dal pensiero. Con il Tempo riusciremo a fermarci ben a distanza da quel pensiero, che ci fa male, che ci intorbidisce l'esistenza, che ci colora la vita, si, ma di un colore pieno di sofferenza.
5 commenti:
FJALE TE SHENDETSHME;
FJALE TE VERTETA;
FJALE TE ZGJUARA.......
non sono impazzita!Un senso c'è in quello che ho scritto!Giusto per continuare il nostro pomeriggio da poliglotta!sn le 15.31 e sn in laboratorio!
Rosaria
ah...dimenticavo URIME......
e tu mi risponderai...FALEMINDERIT
Ed il tempo è misurazione dell'agire umano, una convenzione. Non esiste, come hai scritto, il passato in quanto è ricordo. Non esiste il futuro, in quanto è aspettativa. Solo il presente, ma la mente dell'uomo non accetta limiti e guarda avanti ed indietro, spesso dimenticandosi del momento in cui sta esistendo e dello spazio che sta occupando.
Rosaria, credimi... sono daccordo con te quando dici Fjale Te Shendetshme ma poi non penso sia corretto continuare con Verteta. Scusami ma io la penso così. Saluta da Titana comunque!
Walter, l'uomo spesso perde cognizione di tante cose. Rivolge la sua attenzione a tutt'altro dimenticando ciò e chi gli sta attorno.
Il tempo, ahimè, ci costringerà un giorno a dover abbandonare le persone che riteniamo più care. Del resto non c'è certezza e non ha importanza!
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