Anche il silenzio, come tante cose nella vita, è destinato a terminare e a lasciare lo spazio alle parole. Quel momento è giunto ed eccomi di nuovo qui, a scrivere di me, su di me, da me.
In fondo è di questo che scrivo.
In fondo è di questo che scrivo.
Scrivo di me, delle cose che mi accadono nella vita di tutti i giorni, nelle 17-18 ore che ogni giorno trascorro con gli occhi aperti e la coscienza accesa.
Scrivo su di me, su ciò che penso di me, guardandomi dall’esterno della grotta che ho costruito e in cui mi trattengo incatenato.
Scrivo da me, così come sono capace di fare. Con il mio stile e i miei errori. Che già a parlare di stile forse si pecca di arroganza e di falsa modestia.
Cosa c’è di vero in quello che scrivo?
Tutto è vero, così come tutto quello che scrivo è falso.
Da qualche parte ho letto che tra la verità e la follia scorre una goccia di torrente. Una piccola goccia divide ciò che trova davvero forma e sostanza nella vita, da ciò che è impalpabile, incolore, inodore, a cui la nostra fantasia dona tatto, colore e odore.
E’ una lucida esaltazione della follia la mia. Perché cosa è la follia se non fantasia?
E io allora voglio usare la fantasia per creare un nuovo mondo, ideale, fantastico, dove rifugiarmi e ricreare o creare le basi di un’esistenza diversa dal solito, dal mio solito.
Se voglio piante che invece di crescere dal basso, scendono dall’alto, io me le creerò.
Se voglio un sogno da realizzare, per non correre il rischio di realizzare i miei, io me lo creerò.
Sono del resto solo parole. Tutto è formato solo da parole. Che siano vere o false poco importa.
Perché tutti alla fine credono, ognuno di noi si sa crede, a quello a cui vuole credere.
Non conta mai se sia vera. A noi basta credere.
E quindi crediamo pure che tutto sia vero. Fin quando la follia non ci smaschererà.
Buon Natale a tutti!
Scrivo su di me, su ciò che penso di me, guardandomi dall’esterno della grotta che ho costruito e in cui mi trattengo incatenato.
Scrivo da me, così come sono capace di fare. Con il mio stile e i miei errori. Che già a parlare di stile forse si pecca di arroganza e di falsa modestia.
Cosa c’è di vero in quello che scrivo?
Tutto è vero, così come tutto quello che scrivo è falso.
Da qualche parte ho letto che tra la verità e la follia scorre una goccia di torrente. Una piccola goccia divide ciò che trova davvero forma e sostanza nella vita, da ciò che è impalpabile, incolore, inodore, a cui la nostra fantasia dona tatto, colore e odore.
E’ una lucida esaltazione della follia la mia. Perché cosa è la follia se non fantasia?
E io allora voglio usare la fantasia per creare un nuovo mondo, ideale, fantastico, dove rifugiarmi e ricreare o creare le basi di un’esistenza diversa dal solito, dal mio solito.
Se voglio piante che invece di crescere dal basso, scendono dall’alto, io me le creerò.
Se voglio un sogno da realizzare, per non correre il rischio di realizzare i miei, io me lo creerò.
Sono del resto solo parole. Tutto è formato solo da parole. Che siano vere o false poco importa.
Perché tutti alla fine credono, ognuno di noi si sa crede, a quello a cui vuole credere.
Non conta mai se sia vera. A noi basta credere.
E quindi crediamo pure che tutto sia vero. Fin quando la follia non ci smaschererà.
Buon Natale a tutti!
2 commenti:
E' l'augurio di Natale più bello che abbia letto fino ad ora. Bello veramente !!
Grazie e anche se no trovo parole altrettanto belle ti auguro un Natale felice e sereno davvero.
Auguri anche a te, se ripasserai da qui. Le parole sono tutte uguali. Cacmbia forse il significato che noi le diamo.
Buon Natale Alex.
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