martedì 3 aprile 2007

Cosa sai di me?


Questa è la storia di colui che guardandosi allo specchio, si chiede cosa conosce davvero di sè stesso. Gli occhi sbarrati, le guance rilassate e lo sguardo spento e interrogativo, si domanda: cosa sai di me?
Si guarda nello specchio, abbassando lo sguardo per vergogna. Cerca riparo dietro un velo immaginario di seta purissima. Cerca un nascondiglio da quella domanda, che cattiva e forte rimbomba ormai nella mente, urtando dentro le mura di quella stanza.
Cosa sai di me?
Parole che rimbalzano contro il vetro e tornano pungenti sul volto che nel vetro si specchia, fissando una realtà vera e ribaltata, come una lacrima che gocciola dall'occhio destro ma che appare a sinistra.
Cosa so di me?
Sono così poche le cose che conosco di me da poter dire senza alcun timore di essere una delle persone che meno mi conosce, sempre se possa davvero esistere una persona in grado di affermare di conoscermi.
Conosco di me le passioni che vivo, le passioni che mi danno aria da respirare alla mattina, che mi danno sogni da sognare alla notte, che mi danno dolori da piangere mai.
Conosco la libertà che mi offre la poesia. Una libertà incatenata dentro un'emozione. Scrivere è quello che faccio quando dimentico un pezzo di me lungo il mio cammino e voglio andarlo a recuperare. Ma scrivere è anche quello che faccio quando voglio appendere un quadro sulla parete della mia vita, quando voglio incorniciare una foto sul comodino della mia memoria.
Conosco il volo che mi offre la musica. Un volo che non smette mai di volare. Ascoltare musica è per me come avere delle ali o salire sul dorso di una forte aquila e alzarmi in cielo, in alto, quasi fino al sole. Passare tra le nuvole e vedere in quella nebbia, un azzurro che più azzurro non si può. In ogni musica che ascolto, sento quello che io voglio sentire. Sento le parole che voglio immaginare di sentirmi dire. Provo le emozioni che io voglio provare. Divento trasparente e insensibile verso la realtà che continua a essere la solita madre meretrice di sempre.
Conosco il sogno che mi offre l'amore. Un sogno che fin quando viene sognato è meraviglioso. Gentile. Delicato. Ma è anche un sogno che non è eterno e che porta nella sua natura, il risveglio, cattivo e spietato come lo sparo di una pistola nelle mani del suicida.
Proprio l'amore credo sia il motivo per cui crediamo di conoscerci e invece è il motivo per cui scopriamo di non conoscerci per niente, perchè in amore viene fuori un carattere che non credevamo di avere; perchè in amore diventiamo quello che pensiamo di non essere. E non ci viene mai in mente che forse siamo davvero quello che l'amore ci dimostra di essere. Forse è la vita di tutti i giorni, quella vita senza l'amore, che ci fa essere ciò che non siamo.
Verrà presto spero la luce che illuminerà la mia parte oscura.
Verrà presto spero la ragazza che mi farà conoscere quello che davvero sono.
Cosa so di me?
So che non mi conosco. Nessuno può conoscersi e chi crede di conoscersi non fa altro che illudersi.
L'apice dell'illusione: credere di essere quello che non si è!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutte le tue lettere sempre piene di profondi sentimenti.
Caro Vito, credi in te e devi essere sicuro che quella magica luce verrà presto per illuminare la tua vita, soltanto lasciala entrare e permettiti di vederla anche dentro te.
Anche arriverà quella persona che ti illuminerà e ti farà alzarti tutti i giorni con un sorriso meraviglioso. Già sai qual'è il mio pensiero... Vivi la vita con intensità e pensa in positivo!.
Il meglio per te e molto successo.
La vita ti sorprenderà, Vito.

Un fuerte abrazo,

Gaby

Anonimo ha detto...

Ciao..come vedi son ripassata.Devo dire che descrivi alla perfezione sensazioni ed emozioni che anch'io ho provato e che purtroppo ancora provo,ma forse abbiamo bisogno del dolore per conoscerci meglio..non lo so.La vita è fatta di buio luce e penombra e son tutti stadi che sempre passeremo,non sarà sempre luce come non sarà mai sempre buio..ma una cosa è certa..la penombra per chi vive di emozioni è noiosa.Un abbraccio

Cangaceiro ha detto...

Non avevo nessun dubbio Elisir che saresti ripassata e io ti attendevo.
Forse è vero che la penombra per noi che viviamo certe emozioni è noiosa. Mi trovo in quello stato mentale adesso in cui sento le idee scoppiarmi e ho quasi paura di mettermi davanti al monitor e alla tastiera e dare forma ai pensieri. So però che presto tornerò a scrivere le mie emozioni.
Grazie a voi che mi state accanto, leggendomi e lasciandomi un segno del vostro passaggio.

Anonimo ha detto...

Ciao, sapete dirmi quale è il titolo di questo quadro e l'autore? Grazie mille!!
Pakjta

Cangaceiro ha detto...

Pakjta, veramente non so di chi sia questo quadro. L'avevo trovato navigando in rete. Mi spiace non esserti d'aiuto.