martedì 19 giugno 2007

Le Tourbillon de la vie


Ho trovato finalmente il testo di una canzone vecchia di 40 anni e passa che in chiave ironica parla della vita e del vortice di emozioni e di situazioni che essa crea.
Un'ironia pungente ma allo stesso tempo vera e crudele perchè davvero la vita spesso sa essere assurda e senza alcun senso logico. Ma forse è proprio la sua illogicità, la sua follia a renderla così unica e irripetibile.
Ripeto sempre che la vita è fatta di appuntamenti mancati e di incontri mai avvenuti. Chissà quanti posti ci sono nel Mondo che aspettano una nostra visita. Chissà quante donne stanno sedute davanti le loro abitazioni, su sedie di legno e corda, che guardano l'orizzonte in attesa di un giovane ragazzo con lo zaino in spalla. E in quei prati, in quelle scogliere, in quelle montagne, tra quelle donne sognatrici, tra quelle donne sconosciute che si nasconde forse ciò che ogni giorno cerchiamo e che ogni giorno non troviamo, salvo poi illuderci di averlo trovato dopo anni dietro la porta accanto a quella nostra.
Può capitare di incontrare finalmente ciò che cerchiamo da una vita, ma da allora inizieremo un lento ma deciso valzer, ognuno per una sua direzione, ogni direzione diversa dall'altra.
Saremo destinati forse ad incrociarci ad ogni novilunio, a percorrere strade che si avvicinano, si uniscono e poi si dividono ancora, come binari sui quali passano treni a media, breve e lunga percorrenza; ognuno con il suo numero di passeggeri, di sogni di fuga e di speranze di ritorno.
Viviamo insomma all'interno di un vortice, in cui ci muoviamo spinti contro la nostra volontà, in un continuo avvicinamento-allontanamento eterno. E in questo modo continueremo fino a quando non avremo il coraggio di allungare il braccio, di sporgere un pò la mano, di aprire il cuore e insieme farci trasportare dai venti del vortice che alla fine non sono altro che: Emozioni.
Le emozioni fanno giri infiniti, dall'alba al tramonto volano sulle menti delle persone e ai loro cuori danno aria da respirare e acqua da bere, danno cibo da mangiare e luce con cui illuminarsi. Le emozioni danno vita da vivere, colorando i nostri sguardi d'amore e di odio, d'amicizia e d'affetto, di delusioni e di illusioni. Ci regalano sogni da sognare nella notte come se fosse sempre la prima notte che trascorriamo da sognatori.


Elle avait des bagues à chaque doigt,
Des tas de bracelets autour des poignets,
Et puis elle chantait avec une voix
Qui, sitôt, m'enjôla.

Elle avait des yeux, des yeux d'opale,
Qui me fascinaient, qui me fascinaient.
Y avait l'ovale de son visage pâle
De femme fatale qui m'fut fatale

On s'est connus, on s'est reconnus,
On s'est perdus de vue, on s'est r'perdus d'vue
On s'est retrouvés, on s'est réchauffés,
Puis on s'est séparés.

Chacun pour soi est reparti.
Dans l'tourbillon de la vie
Je l'ai revue un soir, hàie, hàie, hàie
Ça fait déjà un fameux bail.

Au son des banjos je l'ai reconnue.
Ce curieux sourire qui m'avait tant plu.
Sa voix si fatale, son beau visage pâle
M'émurent plus que jamais.

Je me suis soûlé en l'écoutant.
L'alcool fait oublier le temps.
Je me suis réveillé en sentant
Des baisers sur mon front brûlant.

On s'est connus, on s'est reconnus.
On s'est perdus de vue, on s'est r'perdus de vue
On s'est retrouvés, on s'est séparés.
Dans le tourbillon de la vie.

On a continué à toumer
Tous les deux enlacés
Tous les deux enlacés.
Puis on s'est réchauffés.

Chacun pour soi est reparti.
Dans l'tourbillon de la vie.
Je l'ai revue un soir ah là là
trallallla
Elle est retombée dans mes bras

Quand on s'est connus,
Quand on s'est reconnus,
Pourquoi se perdre de vue,
Se reperdre de vue?

Quand on s'est retrouvés,
Quand on s'est réchauffés,
Pourquoi se séparer ?

Alors tous deux on est repartis
Dans le tourbillon de la vie
On à continué à tourner
Tous les deux enlacés
Tous les deux enlacés.


Portava un anello per ciascun dito
una montagna di braccialetti ai polsi
e poi cantava con una certa voce
che pure mi acchiappava

Aveva certi occhi certi occhi d'opale
che mi affascinavano, o se mi affascinavano
e poi c'era l'ovale di quel pallido viso
di donna fatale che fatale mi fu.

Ci siamo conosciuti e riconosciuti
ci siamo persi di vista, ci siamo ripersi di vista
e ci siamo ritrovati e poi riattizzati
e poi ci siamo separati

Ciascuno è ripartito per fatti suoi
nel vortice della vita
e poi l'ho rivista una volta di sera
trallallalla e' un ballo famoso

Al suono del banjo l'ho riconosciuta
quel curioso sorriso m'aveva invaghito
la voce fatale sul viso bello e pallido
mi emozionarono più che mai

Mi sono stordito mentre l'ascoltavo
l'alcool fa dimenticare
mi sono svegliato e sentivo
dei baci sulla mia fronte ardente

Ci siamo conosciuti e riconosciuti
ci siamo persi di vista, ci siamo ripersi di vista
e ci siamo ritrovati e poi riattizzati
e poi ci siamo separati

E abbiamo continuato a girare
allacciati insieme
allacciati insieme
ci siamo riattizzati

Ciascuno è ripartito per fatti suoi
nel vortice della vita
E poi l'ho rivista una sera
trallallla
e mi è ricaduta tra le braccia

Quando ci siamo conosciuti
quando ci siamo riconosciuti
perché perdersi di vista,
perdersi ancora di vista?

Quando ci siamo ritrovati
quando ci siamo riacchiappati
perché separarsi?

Allora tutti e due siamo ripartiti
nel vortice della vita
E abbiamo continuato a girare
allacciati insieme
allacciati insieme

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima canzone,non la conoscevo.La vita è così ..da,toglie..fa incontrare e perdere ed a volte è talmente beffarda da far riincontrare...per far riperdere.Ci sono persone che una volta entrate nella nostra vita ci restono per sempre anche se vanno via e se capita(e secondo me non è mai una caso)di ritrovarle è una gioia immensa.C'era una canzone di Venditti che diceva.."certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano" e per me è vero.

Cangaceiro ha detto...

Sembra un segno del destino ma questa canzone di venditti corre e ricorre spesso nella mia vita.
Appartiene forse a uno di quelli che Giovambattista Vico definiva: corsi e ricorsi storici.

Se riesci a trovarla Elisir, ti consiglio di ascoltarla questa canzone. La puoi trovare cantata da varti artisti. La mia preferita è quella cantata da Jeanne Moreau, ma esiste anche una versione cantata da Vanessa Paradis. Logicamente si chiama: Le Tourbillon de la vie.

Anonimo ha detto...

L'ho ascoltata è molto dolce..sembra quasi una di quelle filastrocche che ti cantano quando sei bambina.Grazie.

Cangaceiro ha detto...

Mette il buon umore vero?

moticanus ha detto...

Ho promosso una piccola iniziativa contro l’indegno abbandono degli animali. Forse potrà interessarVi:

http://moticanus.blogspot.com/2007/06/invito-ai-bloggers-diciamo-no-al.html

Ciao!

Anonimo ha detto...

Più che mettermi di buon umore mi ha rilassata..ma forse è la stessa cosa :)

Anonimo ha detto...

la canzone mi è sembrata la colonna sonora di un cartone animato....qualcosa di magico....da raccontare ai bimbi o a quelli che hanno ancora tanta voglia di sognare!
Ros.

Anonimo ha detto...

ho trovato questo sito mentre, accompagnata dai miei pensieri, andavo in cerca del testo di "le tourbillon de la vie"..canzone che ho amato non appena ho sentito jeanne moreau cantarla in "jules et jim". volevo solo dire a chi legge che niente è per caso e che il turbinio di emozioni, degli eventi della vita e degli incontri in essa fanno parte di un gioco forse + grande.. niente è per caso e niente è perduto.. e se il passato ritorna e ritorna, come si capisce dal film di truffaut e dalla canzone, beh neanche quello è un caso.
almeno penso. e mi piace pensarlo.
kiss

Cangaceiro ha detto...

Hai ragione anonimo, il passato ritorna sempre e di sicuro noi non possiamo evitarlo. Accade sempre qualcosa prima che lo preannuncia e poi, deciso, prepotente, a volte arrogante, lui torna.
Grazie per la visita.

magali leone ha detto...

ma chi ha fatto la traduzione ? è veramente orrenda...sono francese e conosco benissimo questa canzone, ma tradotta in questo modo perde la sua poetica e soprattuto il senso...