lunedì 3 dicembre 2007

Attendere il tempo


Domenico Cocchiara, L'attesa; olio su tela; 23,5 x 68,5 cm. 2004.

Ci sono cose nella vita che si seguono e si inseguono senza mai trovarsi o superarsi, come il lampo che anticipa sempre il tuono, che invece arriva dopo col suo fragore e il tremore che provoca.
O come i binari che tra di loro si seguono, sempre stando accanto, discreti e fedeli, che non si allontanano mai tra di loro, vero, ma che neanche si avvicinano mai.
Ci sono cose poi nella vita che si superano di continuo, come un allegro gioco fatto da bambini, come quando ci si rincorreva per le vie del paese, nascosti dagli angoli delle case, dai grandi vasi davanti le porte e dai muretti dei giardini.
Sono le lancette dell’orologio che è legato al mio polso e che mi dà lo spunto per una riflessione sul tempo, nell’attimo stesso che ho perso.
Perché il tempo è formato da tanti piccoli, invisibili, attimi, che si sistemano in una catena infinita, dandosi la mano e collegando tra di loro ricordi e nuove esperienze, di una vita, di tante vite.
Il tempo è sempre in movimento, mai fermo. Non ti aspetta mai anche quando lo implori di rallentare per permetterti di recuperare tutto quel tempo andato perduto assieme al bacio che non hai dato, assieme all’amore che non hai confessato, assieme alla persona che non hai conosciuto.
Il tempo è sempre in mutazione, ogni attimo diverso dal precedente, ma sempre breve e rapido come un sorriso sul volto di un moribondo, disteso nel letto di piume e di cotone bianco.
Il tempo è un amico che non risponde al telefono, che non si fa trovare.
Il tempo è un amico che viene fuori quando però devi dimenticare un dolore e un sogno infranto, che ti permette di stare bene quando bene in realtà non stai e ti asciuga le lacrime versate per qualcuno di indegno.
Il tempo lo puoi chiamare, cantare, scartare, eliminare, buttare, comprare, colorare, lavare. Puoi fare tutto questo e tanto altro di più.
Si puoi, perché tanto quello che chiami, canti, scarti, elimini, butti, compri, colori, lavi non è il tuo tempo. Il tuo tempo ormai l’hai perso nell’attimo in cui si trattava di essere felici e hai preferito non esserlo.

2 commenti:

Mariangela ha detto...

...Ci affidiamo al tempo con la vana speranza che ci aiuti a dimenticare un ricordo amaro, fatto di inutili parole o di speranze mancate. Ma credo che il tempo non faccia altro che passare, scorrere lento.
Infido e silenzioso si nutre delle nostre paure, dei nostri rimpianti...

P.S. grazie per il commento al mio blog e passa quando ne hai voglia.
A presto

Anonimo ha detto...

Il buon vecchio saggio proverbio recita: chi ha tempo non aspetti tempo.
IL tempo scorre più veloce del batter delle ali della mosca...scriveva Ipponatte (o Mimnermo??)..io dico: è questo il mio tempo e lo consumo tutto.