giovedì 6 dicembre 2007

Erano anni...


Questa sera ho voluto fare un salto indietro, così ho tolto la polvere dal mio vecchio giradischi, ho pulito la puntina e ho messo su un vecchio disco, ereditato da chi mi ha preceduto. Ho ascoltato così alcune centinaia di note, chiuse dentro a dimenticate melodie, uscire da un disco che gira, tracciato da una puntina, come un campo di grano arato da un aratro spinto da un bue.
Nella melodia ho rivisto, o forse sarebbe meglio dire ho risentito, il bambino che sono stato, con i miei giochi per strada, nella strada che sale davanti la mia casa, con gli amici del quartiere. Ho rivissuto le interminabili partite a calcio, quando la porta era un portone di un garage o più semplicemente la lunghezza delimitata da due pietre. Ho rivissuto le corse a nascondino e alla "strega comanda colore". Ho rivissuto anni in cui le responsabilità erano sconosciute, in cui nessuno di noi sapeva cosa volesse dire diventare grandi, nessuno di noi conosceva la gravità e la pesantezza del diventare grandi. Erano anni spensierati, dove si godeva del sole che sorgeva la mattina, senza preoccuparsi della sua durata. Erano anni in cui le amicizie erano eterne, anche se duravano pochi giorni.
Si girava in bici e già ci si sentiva troppo forti. Non si aveva rispetto degli adulti, e non perchè fossimo più maleducati o prepotenti. Non si aveva rispetto perchè non sapevamo che si poteva pure essere irrispettosi. Erano tutti nostri amici, grandi e anziani, e quindi perchè inchinarsi per un saluto? A noi bastava dire ciao.
Erano anni che meritavano e avrebbero meritato di essere vissuti fino in fondo, pienamente, fino all'ultima goccia, fino a finire le scorte di sogni e di speranze, che crescendo sarebbero stati preda della vita reale e responsabile.
Erano anni infine in cui un amore nasceva tra le righe di una lettera d'amore e moriva poco dopo, nelle mani di una ragazza che ricambiava lo sguardo di quello più bello di te.

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