mercoledì 8 luglio 2009

Perchè corro


Non importa dove si arriva. Ciò che conta è partire. Iniziare a correre e vedere la realtà davanti ai propri occhi mutare, cambiare forma e colore; perdere i suoi confini ben definiti e mischiarsi, l'albero con la sabbia, le foglie con il cielo, l'asfalto con le macchine.
Solo in questo modo si ha la piena consapevolezza che si sta correndo. Non esistono altri artefizi, altri metodi o diavolerie. Neanche ci si può fidare del giudizio altrui, esterno alla nostra persona, perchè tale giudizio può essere facilmente influenzato da falsi punti di riferimento o da errati punti di vista. Invece, il senso della vista e del tatto ci vengono in soccorso facendoci apprezzare in tutto il suo dolce sapore, il gusto della corsa, del movimento, del cambiamento.
Perchè la corsa è sinonimo di cambiamento. Di evoluzione. Forse negativa. Ma di certo evoluzione.
Non importa dove si va e dove si arriva. Conta che si sta andando e contano tutte quelle cose che durante la corsa si pensano. Sono quelle cose che colorano la nostra giornata, che ci regalano sorrisi, a volte luminosi a volte un pò cupi; ci regalano emozioni forti e anche qualche paura.
Prima o poi da qualche parte si arriva. E' logico. Ogni cosa al mondo, salvo poche, pochissime, rare eccezioni, ha un suo inizio e ha una sua fine. La corsa è tra queste.
Ha un inizio e ha una fine.
Io per tali motivi corro... E se qualcuno dovesse domandarmi perchè corro.. allora io rispondo come ha risposto Forrest Gump: "Corro perchè mi va di correre"



1 commento:

Andrea ha detto...

L´importante e´sapere dove andare:-)