mercoledì 4 luglio 2007

James Douglas Morrison



La notte fra il 3 e il 4 Luglio a Parigi moriva James Douglas Morrison, poeta e cantante, da tutti conosciuto come Jim Morrison.
Con la sua musica e le sue poesie ha influenzato tante generazioni e ha segnato anche la mia adolescenza. Sono cresciuto ascoltando la musica dei Doors, il suo storico gruppo, nato dall'incontro tra Jim Morrison e Ray Manzarek all'UCLA di Los Angeles, in cui confluirono poi il chitarrista Robby Krieger e il batterista John Densmore. Il nome "The Doors" derivava da un libro di Aldous Huxley, Le porte della percezione, a sua volta preso da un verso di una poesia di William Blake. Una porta è un passaggio tra due mondi, non si sa cosa si incontrerà nell'altro mondo finché non si oltrepassa quel passaggio, come diceva lo stesso Jim: "Ci sono il noto e l'ignoto, e in mezzo ci sono le porte".
Con i Doors il successo arrivò dopo l'uscita del primo omonimo album; la loro musica era un blues-rock psichedelico assolutamente originale, con le tastiere di Ray Manzarek che davano l'impronta al sound con lisergici motivetti vaudeville, boogie woogie e jazz; con la chitarra-flamenco di Robby Krieger che duettava con le tastiere e creava l'atmosfera giusta su cui poteva incedere la voce (angelica a volte, demoniaca altre) di Jim. Il tutto veniva poi condito da una teatralità da tragedia greca che faceva dei concerti dei Doors un'evento da seguire come se si fosse alla presenza del dio Dioniso (Jim Morrison) impegnato ad istruire le folle.
Nella sua poesia c'è una sensibilità immensa, propria di un'uomo che si definiva così: "Credo di essere un essere umano sensibile e intelligente ma con un'anima da buffone che mi porta a distruggere sempre tutto sul più bello". E questa è di certo una verità perchè Jim Morrison fu anche simbolo di eccessi. Alla poesia e all'arte affiancava droga e alcool, in modo che ogni volta che arrivava all'apice, la sua anima distruttrice, che lui chiamava Jimbo, lo scaraventava in fondo. La vita di Jim Morrison può essere presentata con una frase di William Blake: "La strada dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza".
Secondo lo stesso Jim Morrison, uno dei più importanti eventi della sua vita avvenne nel 1947 durante un viaggio con la famiglia nel New Mexico. Egli descriveva così questo fatto:«La prima volta in cui ho scoperto la morte... io, mia madre, mio padre, mia nonna e mio nonno stavamo viaggiando in auto attraverso il deserto all'alba. Un camion carico di Indiani aveva sbattuto contro un'altra auto o qualcos'altro: c'erano Indiani insanguinati che stavano morendo sparsi per tutta la strada. Ero solo un bambino e per questo dovetti restare in macchina mentre mio padre e mio nonno scesero a guardare. Non vidi niente, tutto ciò che vidi fu una divertente vernice rossa e della gente distesa attorno, ma sapevo cosa stava succedendo, perché riuscivo a sentire i fremiti delle persone intorno a me, e all'improvviso capii che loro non sapevano più di me cosa stava accadendo. Quella fu la prima volta che ebbi paura... ed ebbi la sensazione, in quel momento, che le anime di quegli Indiani morti - forse una o due di esse - stavano correndomi intorno, ed entravano nella mia anima, e io ero come una spugna, pronto a sedermi là e assorbirle»
Nella sua poesia, traspare subito il suo interesse verso la cultura beat dei romanzi di Jack Kerouac e le poesie di Allen Ginsberg,il teatro greco (Dioniso e le Baccanti). La sua poetica ebbe anche una forte influenza dalla poesia simbolista francese, soprattutto dal Poeta Maledetto Arthur Rimbaud e dalla sua filosofia sullo sregolamento dei sensi per scoprire l'ignoto. Si rivedono in lui anche tratti del pensiero di Nietzsche, di Blake, di Baudelaire. Scrisse e pubblicò varie raccolte di poesie, tra cui una pubblicata postuma Tempesta Elettrica, da molti considerata l'apice della sua poetica. Anche gli altri lavori sono comunque più che ottimi, tanto che viene solitamente paragonato a poeti che hanno cambiato la storia della scrittura.
Nel marzo del 1971, dopo 6 album studio con i Doors (The Doors, Strange Days, Waiting for the sun, L.A.Woman, Morrison Hotel, The Soft Parade) e dopo una raccolta di poesie messe in musica (An American Prayer), Jim Morrison, insieme a Pamela Courson, che lui definiva "la compagna cosmica", incontrata per la prima volta a Los Angeles nel 1965, unica costante nella sua vita, nonostante i numerosi tradimenti, si trasferì a Parigi con l'intenzione di dedicarsi solo alla poesia.
A Parigi, all'età di 27 anni, Jim trova la sua sola amica, la morte (...This is The End, my only friend The End). Il suo corpo veniva trovato la notte tra il 3 e il 4 luglio da Pamela Courson nella vasca da bagno. Si era gustato la morte e il suo sapore. La sua compagna cosmica lo raggiunse 3 anni dopo, il 25 Aprile 1974.
Dopo la morte di Morrison, i giornalisti pubblicarono degli articoli nei quali si parlava della "maledizione della j". Dopo la morte di Janis Joplin, Brian Jones, Jimi Hendrix e ora anche Jim Morrison (tutti a 27 anni).
Molti fans e biografi hanno sostenuto che la causa della sua morte fu un'overdose, i referti medici ufficiali parlano di arresto cardiaco, ma l'autopsia non venne fatta.
I funerali si tennerò in segreto la mattina del 7 Luglio 1971 presso l'unico cimitero che ospita gli stranieri a Parigi, Père Lachaise. Parteciparono: la fidanzata Pamela Courson, il manager Bill Siddons, e gli amici Agnès Varda e Alain Ronay.
Jim è sepolto nel famoso cimitero di Pere Lachaise nella capitale francese; oggi la tomba è circondata da un recinto e la lapide originaria è stata recentemente sostituita a causa dei numerosi graffiti lasciati dai fans, anche sulle tombe circostanti. Tale sostituzione, ad opera dei genitori del cantante, riporta una frase in greco antico il cui senso si riferisce alla coerenza con cui egli visse e la cui traduzione è: fedele alla sua anima.
Molte persone ancora oggi credono che Morrison viva ancora in incognito una vita segreta con Pamela. Le voci su una presunta seconda vita vennero ulteriormente alimentate in seguito alla pubblicazione del libro "Vivo!" di Jacques Rochard, un grafico francese, che sostiene di aver incontrato Morrison a Parigi nel 1980 e al quale Morrison stesso avrebbe confessato di aver inscenato la propria morte per sottrarsi alla pressione della popolarità e dedicarsi alla poesia.
La leggenda di Jim Morrison è stata raccontata nel 1991 da Oliver Stone nel film biografico The Doors, con Val Kilmer nella parte di Jim, splendidamente, oniricamente interpretata. Gli amici più stretti di Jim, tuttavia, ritengono che il film dìa una visione del tutto distorta e parziale della realtà. Lo stesso Ray Manzarek, interpellato da Stone in qualità di consulente, sciolse la collaborazione in seguito al rifiuto di Stone di modificare alcune scene ben poco realistiche e molto spettacolari, e da allora riservò al regista parole aspre.
James Douglas Morrison, Poeta, a prezzo della vita, è entrato nel mito, ha raggiunto il Paese con le rose nel pergolato del suo giardino, al di là delle Porte.

Mi è apparso un muro azteco
di visioni
e ho dissolto la mia stanza in
dolci irrisioni.
Gli occhi chiusi, ero prono a andare
come un vento leggero mi volle informare
bagnandomi la pelle d'un etereo bagliore.
(da Tempesta Elettrica)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Jim Morrison è il poeta piu' grande del mondo

Anonimo ha detto...

W Morrison

denis ha detto...

vita breve ma intensa..

Anonimo ha detto...

Interesting to know.

Anonimo ha detto...

uno dei migliori poeti...dovrebbe essere studiato a scuola, nel programma di letteratura italiana, tra gli autori contemporanei...

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo...jim è un idolo...un grande uomo...