martedì 17 luglio 2007

Purchè siano sogni altrui


(Domenico Cocchiara, Il dono, olio su tela, cm. 50x70, 2005)
Purchè siano sogni altrui, io li sognerei volentieri. Starei ore disteso su un letto, ad occhi chiusi, sotto le stelle della notte. Quelle luminose e splendenti mi indicheranno i dolci sogni d'amore felici e davvero vissuti, sino all'ultima goccia di una bottiglia piena di sentimenti e di speranze. Prenderò quella bottiglia e ne berrò avidamente tutta la notte. Sentirò il succo bagnare le labbra e poi la lingua e il palato. Scendere lungo la gola e arrivare prima allo stomaco e infne al cuore che batterà più forte e più possente, come una grancassa di un'orchestra, come un vulcano ancora vivo e per nulla intenzionato a spegnersi negli anni. Sentirò poi una sensazione di umido lungo il mento scendere lentamente lungo il colloe poi staccarsi dal collo per cadere giù fragile come una foglia secca su di un ramo di un albero in autunno. E quando finirà il succo riporrò la bottiglia sul comodino e ne prenderò subito un'altra, assetato come sono di sogni felici d'amore.
Le stelle meno luminose e brillanti mi indicheranno gli incubi da evitare, da raggirare e cercare di neanche sfiorarli. Saranno fatti da parole dette senza molta convizione guardando poco negli occhi e di più in alto, nel cielo, cercando di far smarrire il proprio sguardo e farlo seguire dall'altrui sguardo. Saranno parole non dette quando gli occhi sembravano mischiarsi tra loro, le mani intrecciarsi e un solo pensiero unire le due menti. Saranno occasioni mancate e per sempre perdute, che sono finite sbriciolate dentro il grande baule del passato, quel contenitore di ferro e legno, doratonelle parti laterali, che conserva dentro di sè tutto quello che ci è stato proposto o anche regalato e che non abbiamo afferrato al volo, tutti i voli degli uccelli ormai passati e tutti i fiori appassiti, che hanno perso i petali contro il vento leggero della brezza mattutina.
Purchè siano sogni altrui, io li sognerei volentieri. Mi basta non chiudere gli occhi e sognarti, stella marina tra le bellezze del mare; primula rossa tra i colori del giardino, profumo d'amore tra le essenze del viale della vita.
Sarebbe un sogno sentirti vicina. Il tuo fiato che accarezza il mio collo, i tuoi capelli che coprono i miei occhi e le tue mani che toccano la mia anima. Ho trascorso mille notti, sotto la luna piena, a sognarti, sapendo bene il dolore del risveglio. Sceglievo te però perchè eri più forte di tutto, eri l'acqua per me che avevo sete. Eri un letto per me che ero stanco. Eri sole per me che avevo freddo.
Stavolta tra te e me, io ho scelto me.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai scelto il dono donato da due donne che non ci sono più..ma nel volare via lasciano sulla terra il fiore della loro bellezza..il catalogo è in stampa..se mi mandi per email il tuo indirizzo te lo invierò, comunque se vuoi puoi venire a visitare la mostra che si innaugura giorno 4 agosto..anzi meglio ancora magari ci vediamo qualche volta a Sciacca..io e la mia ragazza vorremmo incontrare quell'animo capace di evocare tanta poesia
Domenico e Elisa