giovedì 29 maggio 2008

Sulle note di "Come sei veramente" di Giovanni Allevi


Il mare che rimbomba col suo moto infinito di onde che vanno e che tornano, che cancellano le orme di chi sulla spiaggia ha corso, ha camminato, ha sostato, da solo o in compagnia, immerso in un sogno d'amore che ha dedicato alle stelle o ha chiuso in un foglio sigillato in una bottiglia che poi ha lanciato nel mare, che poi ha affidato al mare, affinchè sia lui a fare ciò che l'uomo non riesce. L'uomo non riesce a confessare i propri sentimenti quando si trova davanti gli occhi di lei che per lui significano molto, molto più di quello che i suoi possono significare. L'uomo non riesce a dire che ama, perchè amare vuol dire volare sui capi della gente, più in alto delle nuvole, più veloce del vento. Perchè amare è aver sempre voglia di cantare e aver sempre voglia di ballare. perchè amare è insieme libertà e prigionia.
La luce del sole che illumina tutto intorno e scova nell'ombra ciò che vuole essere illuminato ma che non lo è, perchè fa troppo paura vedere bene in faccia, dentro nella sostanza ciò che non si vuole accettare, e per questo allora si decide di nasconderlo dietro qualche angolo, dentro qualche ombra, lontano dagli occhi ma sempre ben dentro la mente, che non smette mai di pensarci, non smette mai di idealizzare e di sognare, facendo finta di vivere davvero la favola di un amore, rincorso per tanto tempo e per tanto tempo ancora sfuggirà.
Il sale del mare che brucia sui visi e le braccia dell'uomo che dagli scogli guarda la profondità del mare e i suoi mille colori, uno per ogni sospiro che a lei ha dedicato, uno per ogni desiderio che lei gli ha scatenato, uno per ogni attimo di felicità che con lei avrebbe voluto vivere. Il sale brucia e arde sugli occhi e sulla fronte mentre ormai il sole cala lentamente e inarrestabile verso il mare e nella sua freschezza cerca riparo e riposo.
Il rosso e il giallo del tramonto, di un tramonto che nasce sul mare e nel mare poi scompare, portando via il suo calore e insieme la rara bellezza di lei, che nel tramonto si specchia e compare più decisa ed eterna. Lei guarda l'uomo che sogna seduto sullo scoglio. Lei si avvicina all'uomo che sogna seduto sullo scoglio. Anche sul suo viso il sale arde e brucia. E anche nei suoi occhi.
Lei ormai può quasi toccare il braccio dell'uomo che sogna seduto sullo scoglio. La mano piccola e delicata, libera da anelli e con un bracciale dalle mille stelle dorate, una per ogni colore del mare, accarezza il viso dell'uomo. Disegna fragili righe d'affetto, piccoli cerchi d'amore, profondi segni di felicità.
L'uomo non poteva chiedere certo di più. Aveva visto il tramonto scomparire inghiottito dalle onde, aveva contato i colori del mare, aveva contato le stelle e da una stella si era sentito baciare. Poteva andarsene felice.
Fece un passo in avanti e raggiunse il tramonto. Il sale non bruciava più sul suo viso e sulla sua fronte.
Aggiunse il suo colore ai mille colori del mare, affidando alle onde l'immagine di lei e del loro bacio.




1 commento:

Clelia ha detto...

Ricchissima di dettagli la tua storia, a tratti sembra quasi poesia

Clelia