domenica 18 gennaio 2009

Non poterti parlare

(Cesarina Ciotti, Figlia di Gaia)

Non poterti vedere è una spina nel mio fianco. Mi punge ad ogni movimento e fa sentire sempre la sua dolorosa presenza. Il suo bruciore non mi lascia. A volte si attenua. A volte s'incendia sempre di più. Fino ad esplodere ed ad ardere come vivo fuoco.
Non poterti vedere mi fa stare male, però poi penso a quante volte io ti abbia già visto e scopro che chiudendo gli occhi ti dipingo facilmente davanti a me, chiusa nella tua bellezza e nella tua luce. E allora non sento più così importante guardarti perchè in realtà ti vedo già.
Ti vedo in ogni cosa che faccio, in ogni cosa che incontro, in ogni cosa che tocco, in ogni cosa che prendo, in ogni cosa che lascio. Ti vedo ovunque. Anche su questa tastiera su cui batto in modo alternato le dita e anche sul monitor dove guardo per controllare che le parole digitate non contengano errori.
Non poterti parlare è stato anch'esso pesante e difficile da superare. Se avessi piantato un alberello per ogni volta che ho sentito tra ieri e oggi la voglia e il bisogno di chiamarti e parlarti, ci sarebbe un nuovo bosco fuori casa mia. Spesso sei entrata nei miei pensieri e non ne sei uscita poi tanto facilmente.
Ad occhi chiusi sento la tua voce. Vero.
Sento i tuoi canti, le tue frasi dolci e i versi fanciulleschi che fai spesso. Sento le risate che ci facciamo e i silenzi che hanno accompagnato anche i momenti ombrati che ci sono capitati fino ad oggi. Chiudo gli occhi e sento tutto ciò. Ma è diverso.
E' diverso sentire dal vivo la tua voce perchè ogni volta è un'emozione diversa, perchè tu sei ogni volta diversa; come un mare o come il cielo. Infinito, azzurro, impetuoso, calmo, luminoso, fresco, pulito.
Hai sempre quel piccolo particolare che ti fa unica e irripetibile.

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