lunedì 12 febbraio 2007

L'attimo di verità


Proprio quando pensi di aver capito tutto, è proprio quello il momento in cui invece scopri di non aver capito nulla in realtà.
Scopri che le parole che avevi sentito pronunciare, in realtà erano solo parole rumorose ma senza alcun suono.
Scopri che gli occhi che avevi guardato, in realtà erano solo occhi luminosi di una luce che non illumina però la tua anima.
Scopri che il cuore che avevi sentito battere forte accanto al tuo, in realtà era solo un cuore che batteva per continuare a vivere e che desiderava dedicare i suoi battiti tuonanti al cuore di un altro.
Capisci che in fondo tutto quello che hai vissuto negli ultimi giorni, sotto le solite stelle che dall’alto del cielo oscuro hanno continuato comunque ad illuminare d’ombra le case e i lampioni che nelle tue lunghe passeggiate hai incontrato, sono solo cose ed emozioni esistite nella tua mente.
Arrivi sempre all’attimo di verità che gelido come una goccia di neve, affilato come un pugnale, impetuoso come un mare d’inverno. Ti entra nella mente e distrugge tutti i bei castelli di sabbia che fanciullescamente avevi costruito sulla spiaggia del tuo porto, dove ti bastava quasi allungare una mano, per sentire l’onda distendersi e risposarsi.
Ti butta giù prima le mura esterne. Poi attacca le tue torri. Le fa crollare e e le vedi sbriciolarsi come un ramo possente attaccato dal fuoco. Infine arriva alla Palazzo di Corte. Lo indebolisce prima, lo abbatte dopo, con tanti assestati colpi, così tanti che a te sembra solo uno.
Prima ti senti bello e forte. Unico nel tuo genere e nella tua specialità.
Poi, piano piano, inizi ad avvertire la tua finitezza, avverti i primi sintomi di banalità che ti portano a scorgere la tua figura in mezzo a quella di tanti altri come te. Solo che tu ti illudi di essere comunque su un gradino un paio di centimetri più alto.
Alla fine vedi la tua vera realtà: una nullità che ti porti dietro sin dalla nascita, sin dal primo vagito che hai fatto nelle braccia di un dottore che vedeva in te una bellezza che era uno scherzo della sua vista. Quella bellezza che nessuno ha mai visto veramente. Forse perché non c’è nessuna bellezza da vedere.
Puoi creare tante altre difese, puoi distenderti per ostacolare l’onda, puoi scappare portando con te l’intero castello; ma l’onda è più potente di te e di certo molto più veloce.
Non c’è nulla da fare, non c’è nulla da pensare, non c’è nulla da capire.
Forse una cosa da capire c’è.
Devi capire che fin qui è stato solo un sogno, ma la sveglia suona sempre.
Puoi dormire quanto vuoi, puoi dormire come vuoi, puoi dormire con chi vuoi, ma la verità viene sempre a bussare alla tua porta, viene sempre a tirare i sassolini alla tua finestra, viene sempre a battere sulla tua spalla.
La campana per te prima o poi suonerà.
E quando suona, devi alzarti, aprire gli occhi e solo sperare di tornare presto a sognare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

...Come sempre il ritorno in questo ritaglio di animo è sempre una delizia...
che meraviglia leggere quello che scrivi e come lo scrivi...senti l'anima pulsare da ogni parola....
Finni

Cangaceiro ha detto...

Grazie Finni. Non penso di meritare questi complimenti ma li accetto volentieri.
Da quando invece tu hai messo la canzone di Elisa sul tuo spaces, non riesco a lasciare commenti perchè mi si blocca il sito quando provo a cliccarci.
Grazie ancora e alla prossima visita!

Anonimo ha detto...

...poche persone riescono a trasfondere nelle loro parole quello che realmente sentono.
c'è chi usa le parole di latri,le cit...c'è chi invece ha la grande capacità di dar vita e forma ai propri...questo sei tu!
un saluto e continua sempre a non perdere questa sensibilità d'animo....
Finni

p.s.: per il blog vedrò di sistemarlo un pò...non sapevo vi fossero questi problemi anche perchè alcuni commenti mi sn statai lasciati!
baci!