lunedì 26 febbraio 2007

Il più bello dei mari


Il più bello dei mari

è quello che non navigammo.

Il più bello dei nostri figli

non è ancora cresciuto.

I più belli dei nostri giorni

non li abbiamo ancora vissuti.

E quello

che vorrei dirti di più bello

non te l'ho ancora detto.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie per avermi fatto conoscere questa splendida poesia....
grazie per avermi permesso di recitarla....a te e a quelle (forse poche) persone che ci ascoltavano il sabato mattina al made in Italy....ogni volta che la leggo è un'emozione!
Ros.

Cangaceiro ha detto...

Grazie a te per le 14 emozioni che mi hai dato nelle 14 puntate radiofoniche della più bella edizione di Made in Italy che in quella radio hanno mai avuto.

Anonimo ha detto...

Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gaio
E così beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato
dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato
ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora cosi vivo
E tutto soleggiato
E' tuo
E' mio
E' stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l'estate
Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
Il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.
Jacques Prevert

Ros.

Anonimo ha detto...

A parte il fatto che voi due non me la raccontate giusta!
A parte il fatto che dovreste anche ringraziare chi in quella radio vi ci infilato! -cioè io-
A parte il fatto che siete un sensibile fine pensatore ed una attiva e creativa attrice...
A parte tutto questo devo dire che sono molto d'acordo con voi!

Una abbraccio grande!
Anche a me è piaciuto moltissimo il Vs made in Italy, il miglior programma che quella radio avesse, dopo l'ora delle C.

Siete una sinergia unica, Vito pensa, Rò dice, che bello!

Peppe

Anonimo ha detto...

L'unica cosaè che bisogna evitare che vito parli, perchè essendo senza filtro gli escono cose assurde, tipo i saluti alle rahgazzine che se anche avesse pensato rosaria non avrebbe mai detto!

capite la sinergia....???

Però che bel periodo

ma con voi accanto non ci sarà periodo che non saràmagnifico!

Peppe

Cangaceiro ha detto...

L'ora delle C??? Giuro che questo titolo non mi è venuto. Mi ricorda qualcosa....
....
mah!

A parte tutto comunque, quel periodo era davvero fantastico. Si scendeva alla radio con i finestrini dell'auto abbassati, musica a palla e si parlava di musica, di poesia e di rivoluzione.

Sempre nei miei ricordi.