domenica 4 febbraio 2007

Chi sa cosa fare?


Chi sa cosa fare quando le parole diventano silenziose, quando perdono il loro suono, che invece di uscire e volare alle orecchie di lei, rimane dentro la testa e crea un vortice di emozioni, sogni infranti e illusioni appena nate?
Chi sa cosa fare quando lo sguardo vaga per la città, cercando tra la gente, tra le mani unite, tra gli abbracci stretti, tra i baci innocenti, due occhi profondi come un oceano, due occhi luminosi come due stelle, due occhi misteriosi come due lune?
Chi sa cosa fare quando tutto ciò che sei è quello che in realtà non sei?
E si può sentire la mancanza di qualcosa che non si ha mai avuto?
Io credo che non si possa sentire la mancanza di qualcosa che non si ha mai avuto semplicemente perché non hai mai vissuto l’emozione di averla. Non sai cosa significa avere una determinata cosa. E se non sai cosa si prova, come fai a sentirne la mancanza?
Come se una stella sentisse la mancanza del sole o se un giglio sentisse la mancanza delle spine.
Questa e altre domande mi provocano le sue parole incerte, i suoi occhi distanti, la sua voce delicata.
Nulla può ripagarci per qualcosa che non abbiamo avuto mai perché in fondo nessuno vuoto si è creato, nessun furto è stato fatto. E nulla ci può ripagare per il sentimento che non abbiamo provato, per la felicità che non abbiamo avuto.
Nessuno può ripagarmi per l’amore che non mi hai dato.
Questa instabilità mi provochi tu!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

a un passo dal possibile, a un passo da te, ho paura di decidere, ho paura di me e di tutto quello che non so, di tutto quello che non ho...eppure sentire nei fiori tra l'asfalto, nei cieli blu cobalto c'è...un senso di te!

Cangaceiro ha detto...

Bellissima questa canzone. Il testo è qualcosa di meraviglioso. Grazie a te per la visita, per aver visitato anche tu questo "circolo ellenico".
Non hai lasciato traccia di te quindi non posso che rimanere a sentire ...un senso di te!
Grazie ancora!