giovedì 1 marzo 2007

Le note della sera


Scrivere una lettera ad un amore che ancora non posso definire è un’impresa ardua ma doverosa quando nella mia testa girano in modo vorticoso e caotico migliaia di pensieri, di parole e d’immagini, che non aspettano altro di aver assegnato un ordine più o meno sindacabile.
E l’ordine lo può dare solo la musica che assedia le mie orecchie, sconvolgendo le mie idee, sbaragliando qualunque difesa.
Dalla musica quindi mi faccio condurre stasera, la solita sera che mi vede seduto sotto una lampada gialla, a scrivere i miei sentimento, a trasformarli in parole, facilmente comprensibili per te che mai forse le leggerai.
Spero solo che il mio cuore non me ne abbia perché continuo a banalizzare il suo amore e a chiuderlo dentro consonanti e vocali nere su un foglio bianco. Spero solo che almeno lui mi capisca.
Difficile, dicevo, è definire l’amore destinatario di questa missiva. Difficile perché non può essere chiamato “dichiarato” perché non ho proferito parole chiare e lampanti. Ma nemmeno è un amore “non dichiarato” perché non sarebbe la verità.
Tu lo sai che questo amore esiste e sai che di questo si tratta.
Si tratta di un sentimento che è nato quasi subito, un giorno di gennaio, caldo per quanto caldo può essere un giorno invernale in Sicilia. Si tratta di un sentimento che è scoppiato dentro al mio cuore lentamente. Come una candela si è acceso, flebile, fragile, dolce. Ha illuminato la mia stanza nelle sere di buio attorno a me. Ha creato quei chiaroscuri, ha svelato quei particolari che fanno di una vita, una vita speciale.
Mi ha dato aria da respirare, acqua da bere, cibo da mangiare.
E’ stato il sole che ha riscaldato il mio corpo; è stato la pioggia che ha lavato le mie stanchezze; è stata la luna che ha nascosto i miei dolori.
Proprio la luna credo sia la bellezza che più ti rappresenti.
Così come l’astronomo sa dell’esistenza di una sua faccia oscura e nonostante i tentativi per scoprirla, si accontenta sempre di mirare la faccia che lei decide di mostrarci; così io so dell’esistenza di una tua anima nascosta, custode di segreti e di felicità infinita ma nonostante i miei tentativi, mi accontento di vedere quello che tu vuoi che io veda e forse io stesso voglio vedere.
Voglio vedere la ragazza che con il suo sorriso ha fatto sorridere la mia vita; la ragazza che con la sua dolcezza ha addolcito la mia amarezza; la ragazza che con la sua essenza ha fatto innamorare il mio cuore e spasimare la mia mente.
Voglio vedere la ragazza che desidera cercarmi anche solo per un saluto, che è disposta a fare chilometri a piedi pur di incrociare i suoi passi ai miei.
Voglio vedere la ragazza che ascolta le parole che dico, che dà alle mie frasi lo stesso significato che do io.
Voglio vedere la ragazza che sente i miei stessi silenzi, che odora i miei stessi profumi, che vede le mie stesse ombre, seduta su un panchina tra le piante del centro di città, sotto la luce soffusa di un lampione.
Voglio vedere la ragazza che su quella panchina ha le mani sudate perché sente che un bacio sarebbe il sigillo per quel incontro così fortunato per lei perché le ha ridato la fiducia di una vita migliore.
Voglio vedere la ragazza che su quella panchina si passa di nascosto e velocemente la lingua sulle labbra per inumidirle nell’attesa che quel bacio arrivi.
Tutto questo è stato solo una mia bugia che mi son ripetuto così tante volte fino a convincermi della sua verità.
E’ stata solo una mia fantasia che mi son creato così tante volte fino ad esser sicuro dell’avvenuto bacio, del sentito amore, della trovata felicità.
Ma non c’è niente da trovare in un deserto.
Non c’è per me nessun amore in un cuore già innamorato.
Perché, anche se tu lo neghi, io lo so e lo sai anche tu, che quel tuo bel cuore palpita per il cuore di un uomo che non sono io; quella casa di passione conserva sempre una stanza per un uomo che non sono io; quella culla d’amore dondola per un bambino che non sono io.
E non è neanche necessario che tu mi chieda scusa.
Quando decisi di percorrere la via che mi portava a te, in cuor mio sapevo cosa avrei trovato una volta giunto alla fine dello sterrato. Cercavo di ingannare la mente, è vero, ma il mio cuore ha sempre saputo che quello che io vedevo in te non era lo stesso, e forse neanche si avvicinava minimamente, a quello che tu scorgevi in me.
Ricordi quando mi chiedevi se ero arrabbiato con te e io ti rispondevo che in quel momento non avevo ancora motivo per essere arrabbiato con te.
Poi tu mi incalzavi chiedendomi che volesse dire quel “non avevo ancora” e ti rispondevo che sarebbe arrivato sicuramente il momento di tirare una linea orizzontale e iniziare a fare i conti, iniziare a fare la somma.
Siamo arrivati a quel punto.
Ho tirato la linea orizzontale e il risultato che è venuto fuori non è di certo positivo.
Non ti preoccupare però, la colpa non è tua.
Non hai colpa per la tua dolcezza infinita, per la tua bellezza pericolosa, per la tua purezza pericolosa, per la tua unicità così rara.
Se qui c’è qualcuno che abbia una colpa tra te e me, sono io.
Io mi sono innamorato dei tuoi occhi che ipnotizzano il mio sguardo quando oso guardarli.
Io mi sono innamorato dei tue parole che tagliano a metà le mie difese travestite da pregiudizi e svelano le mie tante incertezze.
Io mi sono innamorato di te. Non tu!
E ti prego di non piangere.
Non ci devono essere lacrime tra di noi. Bastano quelle di sangue che ha pianto il mio cuore.
Perché in fondo lo so io e lo sai anche tu: la vita è fatta di appuntamenti mancati e di incontri mai avvenuti; e anche gli stessi appuntamenti centrati e incontri accaduti, hanno bisogno della “contemporaneità” per essere davvero fruttuosi.
Devi tu trovare in me quello che cerchi nello stesso attimo in cui io trovo in te quello che cercavo.
Io l’ho trovato e invece tu no.
E l’attimo è già passata.
Ti chiudo adesso nel mio ricordo, dopo aver scolpito il tuo viso sorridente sulle pareti del mio cuore. E nel ricordo ti conserverò sempre. Per sempre.
Geloso per quello che sarebbe potuto essere, in ginocchio ti saluto con la promessa di non smettere mai di sognarti.
Con amore,
Tuo Cuore

3 commenti:

Anonimo ha detto...

...Meraviglia...
Finni

Cangaceiro ha detto...

Grazie Finni. Ormai sei diventata una "afecionatas" del mio Muro. Di questo ti sono riconoscente.

Anonimo ha detto...

Caro Vito,

Semplicemente non ho parole per descrivere questa lettera, soltanto riesco a dirti che è molto speciale e complimenti per poter esprimere quei sentimenti in queste profonde parole. Davvero lo apprezzo molto e ti ringrazio per lasciarci entrare un attimo nel tuo cuore.
I miei sinceri desideri di successo,

Gaby