martedì 29 maggio 2007

Jules et Jim


Giorni fa ho avuto il piacere di vedere un film, un film di altri tempi: Jules e Jim, di Francois Truffault.
Un film davvero affascinante, in bianco e in nero, pieno di filosofia e di idee.
Parla dell'amicizia tra due uomini: Jules, scrittore tedesco, e Jim, scrittore parigino. Amici per la pelle, che parlano di arte, letteratura e scultura. Un giorno, nella vita dei due arriva Catherine, bella donna parigina, estroversa e amante della libertà e del divertimento, di cui Jules presto s'innamora. I due amici si dividono per la Grande Guerra, combattendo su fronti opposti ma alla fine delle guerra si ritroveranno e torneranno a condividere discorsi, storie di vita e avventure. E' un film strano perchè vengono presentati l'amore e l'amicizia da punti di vista inconsueti. Viene presentata un'amicizia che va aldilà di qualsiasi cosa, che supera ogni ostacolo, sempre sincera, sempre schietta. Viene presentato un amore che esce fuori dalla coppia e dai soliti stereotipi. Un amore sofferto, cercato, accontentato, dimenticato, ripreso, rinnegato, rifiutato...
Una frase mi è rimasta fissa in mente in particolare, più di tante altre frasi: Ho sempre amato la tua nuca, la sola parte di te che potevo guardare senza essere visto.
Credo sia una frase che racchiuda in sè tutto il significato di un amore clandestino, di un amore impossibile, di un amore che può solo essere sentito ma mai vissuto fino in fondo. Un amore che per essere felice deve causare necessariamente l'infelicità di un altro amore.
E cosa fare in questi casi? Vanno vissuti tutti gli amori o qualcuno può anche morire senza essere nato prima? E' un peccato lasciare il proprio amore nel silenzio di un cuore che non vuole parlare, nel buio di una vita che non vuole essere illuminata? Oppure ci sono amori che proprio in quel silenzio trovano la musica su cui danzare leggeri come Fred e Ginger? Che in quel buio trovano lo spazio per brillare come le stelle dell'Orsa Maggiore?
Comunque sia, qualunque siano le risposte a queste domande, vi consiglio di vedere questo film se mai avrete l'opportunità.
Difficilmente lo danno in tv. L'hanno fatto sabato scorso su Rai3 alle 3 di notte.
Cercatelo però... ne vale la pena!!!

11 commenti:

Anonimo ha detto...

L'amore va vissuto sempre e comunque.Capita così di rado che questo raggio di luce illumini la nostra vita.Ho vissuto un'amore nascosto per forza di cose, e per non far del male agli altri tale è rimasto.Poi è finito,un fiore non puo' crescere al buio..ha bisogno di luce.Ma son felice che ci sia stato un attimo in cui ho goduto della sua bellezza e del suo intenso profumo...dentro di me vivrà per sempre.

Cangaceiro ha detto...

L'amore è come un fiore, sì. Nasce dal nulla e senza alcun motivo e per resistere ha bisogno di luce e di cure. Fin quando vive è bello, colorato, profumato. Quando muore rimane il ricordo della sua bellezza.

Anonimo ha detto...

l'amore non può essere lasciato nel silenzio, nè può morire senza sbocciare. Anche se questo può far soffrire altre persone...penso che ne valga sempre la pena:le persone che soffrono per "l'amore degli altri"....capiranno,capiranno!!!
Con esperienza vissuta
Ros.
P.S. che poesia...la tua prosa!

Cangaceiro ha detto...

E' sempre triste capire sulla propria pelle, i dolori che una vita può causare ma questi dolori sono comunque conquiste che ci fanno diventare quello che siamo.

Anonimo ha detto...

Canga, è una delle pellicole cui si deve la mia "formazione" cinematografica!

AUT AUT

P.S.
Truffaut, senza 'l'... ;-)

Cangaceiro ha detto...

In effetti è stato un film che mi ha stupito e affascinato. Come del resto tutti gli altri film che ho visto di registi della Nouvelle Vague.

P.S.
Truffaut è senza la "l", hai ragione :-)

Anonimo ha detto...

Ti consiglio di "ripartire" da Godard...

AUT AUT

Cangaceiro ha detto...

E quale mi consigli tra i film fi Godard? Ne ho già visti un paio. Tra cui: Questa è la mia vita e Weekend un uomo e una donna da sabato a domenica.

Anonimo ha detto...

Beh, il suo 1° capolavoro, manifesto della Nouvelle Vague, "A bout de souffle" (1959, It.: "Fino all'ultimo respiro"), girato in meno di un mese e "sceneggiato", si fa per dire, da Truffaut...

Anonimo ha detto...

chi sei? chi siamo per poter brutalmente sentenziare la nascita o meno di un amore? un amore nasce se deve e non nasce se non dovrà. anche raccolto nel silenzioso animo di un solo individuo può valerne la pena viverlo. Vi consiglio "L'insolito caso di mr. Hire" di Patrice Leconte.. anche se un pò più giovane.

Cangaceiro ha detto...

Anonimo hai ragione. Non sono nessuno per sentenziare quando e se un amore può o deve nascere.
Potesse nascerne uno nuovo ogni giorno...