lunedì 15 ottobre 2007

Strade


Fuori dalla finestra, al di là di quattro mura, è buio ed è il tempo giusto per aprire la serratura della mente e lasciare defluire lentamente il pensiero e la fantasia, come fossimo davanti ad una fontanella di paese, una colonnina di pietre e di alluminio dalla quale esce una stretta cascata d'acqua liscia e limpida.
Dallo stereo sta cantando la voce triste e malinconica di un famoso cantautore bolognese, troppo poco famoso per essere conosciuti da tanti e le sue parole e i suoi versi mi accarezzano in questa sera di riflessione.
"Lo sai che siamo tutti morti e non ce ne siamo neanche accorti".
Quante strade esistono nella vita, quanti percorsi che si intrecciano, si costeggiano e si dividono, allargandosi sempre di più, dirigendosi verso l'infinito, perdendosi all'orizzonte.
C'è la strada piena di buche e di crepe, su cui devo fare attenzione a camminare. Devo stare attento e vedere bene dove poggiare il piede. Devo scegliere bene dove poggiare il piede per evitare cadute e storte. Per evitare di farmi male.
C'è la strada ben asfaltata invece, tutta bella e luccicante, che sembra quasi nuova, come nastro da regalo. Lì non è necessario che io controlli il mio passo. Non è necessario che io cammini lentamente e preoccupato di cadere o scivolare. Per evitare di farmi male.
C'è la strada di campagna, sabbiosa e polverosa, come una nuvola quando si alza il vento, spazzando le polveri tutto intorno. Devo stare attento alle pietre sotto i piedi. Devo vedere bene fra l'erba sui lati per non ferirmi. Per evitare di farmi male.
C'è la strada piena di curve, larghe come le scie di grandi navi, chiuse come quelle degli sci sulla neve. E c'è la strada sempre dritta, povera di curve e quindi priva di diversi punti di vista. Sempre la stessa visione davanti gli occhi. Una riga dritta che si smarrisce all'orizzonte, in un punto.
Tante sono le strade della vita e non so quale percorrere. Non so dove andare.
Posso restare seduto sul marciapiede o su un sasso ai bordi e vedere il sole alzarsi e calare per lasciar posto alla luna, dormire sotto la luce delle stelle e lavarmi sotto la freschezza della pioggia.
O posso iniziare a camminare, un passo dopo l'altro, sempre in avanti, sempre con gli occhi ben aperti, scrutando tutto quello che mi circonda, ascoltando tutto quello che mi segue e che mi precede.
Posso non conoscere la meta, come di certo non la conosco. Ma che bellezza la scoperta durante il cammino!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Certo, spesso non sappiamo quale strada percorrere, quale è la via più giusta, più comoda,più felice. e poi, una volta scelta la via, non sappiamo cosa ci può succedere strada facendo...se saremo noi gli autori dei vari avvenimenti o saremo semplicemente degli spettatori passivi davanti alla vita che scorre....
ma una cosa è certa:basta "semplicemente" SAPERE COSA VOGLIAMO!

Ros.