mercoledì 9 gennaio 2008

Il mio barbarico YAWP


Pochi sono i film che a mio parere meritano di essere ricordati e menzionati tra i capolavori-educatori di una persona. Uno di questi è di sicuro "L'Attimo Fuggente". L'avrò visto un centinaio di volte. Sono giunto al punto di anticipare tutte le battute ma non riesco proprio ad esimermi dal vederlo ogni volta che ne ho la possibilità.
Mi blocco seduto sulla sedia, davanti al televisore, e passo quasi 2 ore della mia vita a sognare con il Professore Keating, con Neil e Todd, ascoltando poesie, sogni di gloria, ribellioni alle tradizioni e lanci in volo.
Non c'è scena che non merita di essere citata, rivista, osannata.
Oggi però mi funesta lo YAWP, il barbarico YAWP.
Lo YAWP, come Keating insegna, è un ululato barbarico e rauco.
E' un ululato contro l'anonimato che ci opprime ogni giorno, contro quella coltre di nebbia e di indifferenza che ci copre e ci nasconde dagli occhi degli altri, delle persone che con noi vivono la nostra esistenza. E' un ululato contro la delusione e la disillusione che ci lascia ogni sogno da me sognato e poi infranto. Forse da me, perchè sono io il mio carnefice, il mio assassino. Al contempo vittima e assassino. Mi lascio andare in sogno forse troppo grandi per me stesso. Troppo colorati. Chissà, a volte basta diminuire un pò la dimensione del sogno per essere felice, diminuire un pò la cornice del quadro per dipingere un capolavoro. Ma io sono sempre infinito, senza limiti, e odio le catene.
Per questo ho la musica che mi fa volare alto nel cielo, sopra le nuvole e gli aeroplani. Che mi fa sfiorare il sole e la luna.
Per questo ho la poesia che mi fa sognare ogni giorno un volto diverso, due occhi diversi, un amore diverso.
La poesia è il mio barbarico YAWP.
Con lei mi ribello alla solitudine di stare in una compagnia estranea, al rumore di un silenzio assordante, quando tutto quello che desideri è una carezza e tutto quello che ottieni è un altro attimo di malinconia.
In questi momenti, quando non sento l'affetto che cerco, la comprensione e la condivisione, io urlo il mio barbarico YAWP, che risuona sopra i tetti del mondo.

>

5 commenti:

daylystory ha detto...

Per fortuna che il tuo YAWP è la poesia, così tutti noi abbiamo la possibilità di leggere le cose meravigliose che scrivi e gustarne il sapore. Dopo la prima uscita del film ho letto alcune delle poesie di Walt Whitman contenute nel suo Foglie d'erba e devo dire che mi hanno colpito davvero. (in inglese poi rendono ancora meglio). Capitano, mio Capitano...

Anonimo ha detto...

Sto imparando ogni giorno che passa che per inserire teorie e concetti nella mente dei ragazzi non occorre percorrere la via breve, quella che dalle orecchie porta al cervello, ma bisogna fare il giro più tortuoso, quello che arriva al cervello passando prima per il cuore...

Anonimo ha detto...

Spero che tu senta virtualmente il mio barbarico YAWP leggendo il mio commento..perchè c'è una parte dentro di me che è stanca e sta urlando barbaricamente!Ho letto anch'io delle poesie dello vecchio zio Walt e...il mio YAWP si vuole ormai far sentire anche fuori!

Cangaceiro ha detto...

E tu lascialo uscire il tuo barbarico YAWP!!!
Non tenerlo chiuso dentro di te perchè l'urlo deve essere urlato sempre!

Anonimo ha detto...

la scuola come è organizzata oggi è fatta APPOSTA per DISTRUGGERE l'idea stessa di Yawp, e se qualcuno ha delle potenzialità la scuola è pronta a distruggere l'individuo pur di distruggere l'idea. è sempre più difficile yawppare.
- uno studente yawppante