domenica 15 giugno 2008

Together we stand, divided we fall



Sai, ho messo sù una canzone che adori, che non ti stanchi mai di ascoltare perchè dici che tra quelle parole straniere, che spesso non capisci e fai finta di cantare, sei sicuro che si nasconde un messaggio per te, un messaggio che ad ogni ascolto cambia.
Per l'occasione ho anche tirato fuori quel vecchio giradischi che ci ha visti crescere e diventare quello che oggi siamo o proviamo a essere. L'ho pulito dalla polvere che col tempo si era posata su di lui e ora anche lui è pronto.
Senti? E' appena partita la canzone di cui ti parlavo.
Che mi dici? Ho fatto una buona scelta?
Vieni qui. Siedti. Prendi una sedia e parla un pò con me.
Da quanto non facciamo due chiacchiere io e te?
Non ricordo più nemmeno l'ultima volta che ci siamo guardati dritti negli occhi e abbiamo aperto il nostro cuore, raccontandoci tutto quello che ci succedeva, senza alcuna bugia o reticenza, senza nascondere nessun sentimento e nessuna delusione che provavamo.
Che tempi!
E' vero che tutto attorno a noi cambia alla velocità della luce. Ciò che sorgeva col sole, al suo tramonto magari non c'era già più o era mutato. Noi invece eravamo sempre gli stessi. Avevamo la stessa forma di sempre, lo stesso peso e ci legava sempre lo stesso amore.
Quante cose ci siamo detti incuranti del pericolo che uno dei due potesse rompere quel patto e rivelare il segreto fuori dal nostro mondo. Non stavamo mai in silenzio.
Mi son sbagliato. Ho detto una falsità e tu lo sai bene.
Silenzio tra di noi ce n'è stato, e parecchio pure. Solo che il silenzio tra di noi non è mai stato senza parole. Parlava pure lui e ci riferiva cose che solo in silenzio potevano essere comunicate e forse capite. Ogni parola pronunciata non sarebbe mai di sicuro riuscita a definire e a rappresentare tutto quello che il nostro cuore provava e sentiva. Ogni parola avrebbe messo catene e confini a ciò che in realtà è infinito. Infinito come il mare che so che ti piace tanto, come il cielo stellato che fino a ieri hai guardato con gli occhi tipici di un sognatore, sconfitto, deluso ma mai abbattuto. Infinito come l'amore che hai provato.
Ti verso un bicchiere di bourbon? Ho comprato quello che ti piace. Quello delle grandi occasioni. Vuoi anche del ghiaccio?
Questa è una grande occasione. E' un rito che si ripete nella sua tradizione e nel suo significato più profondo, che lega due anime in un cuore solo e le fa volare in alto, sopra gli occhi della gente. Così in alto da uscire fuori dello sguardo, superare l'orizzonte e diventare quasi invisibili ai loro occhi.
Brindo alla nostra.
Alla nostra amicizia su cui so di poter contare e su cui faccio ormai cieco affidamento. C'ho sempre creduto perchè non abbassavamo mai lo sguardo quando parlavamo e ci confessavamo i nostri sogni puerili e le nostre sconfitte adolescenziali. Non lo abbassiamo neanche ora che parliamo delle aspettative per il nostro futuro. Ci scrutiamo le anime con i nostri occhi e non nascondiamo nel buio neanche un alito di essa.
Hai paura di ciò che ci attende? Sai, io non ho paura. Sarà perchè quando sono con te non ho mai paura. Sarà perchè abbiamo affrontato sempre tutto insieme. Insieme siamo stati nella gioia di un pomeriggio estivo, nella piazza del paese, sotto il sole seduti su una panchina a gustare un gelato, e insieme siamo stati nella tristezza di un amore che non è decollato e che ha deciso di sbocciare e fiorire nel giardino di un altro. Magari fino a sfiorire.
Sarà per tutto questo ma il futuro non mi fa paura. Saremo sempre in due ad affrontarlo e insieme siamo una squadra. Insieme stiamo in piedi mentre divisi noi precipitiamo, così come cantavano i Pink Floyd.
Lo so che la mia citazione non ti stupisce. Coltiviamo insieme la passione per la bella musica, per quella musica anche datata che però riesce sempre ad insegnare qualcosa, a trasmettere un'emozione anche al millesimo ascolto che ne facciamo.
Su questa musica abbiamo ballato, ricordi? Abbiamo saltato, abbiamo cantato e abbiamo sognato. Ci siamo guardati in viso e ci siamo parlati.
Schiettamente come sempre facciamo. Con amore e rabbia. Ti conosco così bene che posso sempre dirti quello che pensi senza che tu proferisca parola. Mi basta guardarti. Come muovi gli occhi, come essi brillano, come muovi le mani, con quale intensità respiri. Sono sempre in grado di capire il tuo pensiero. Per questo non puoi mai mentirmi. Neanche adesso che bevi il nostro bourbon e rimani in silenzio, come se non ci sia nulla di cui parlare, come se tutto stia andando bene, come se nulla ti manchi.
Sappiamo entrambi che c'è qualcosa che ti manca. Tu te ne verrai fuori adesso col dire che non può mai mancare ciò che non si è mai avuto. Ma non mi freghi. La tua arte oratoria, la tua bravura coi giochi di parole non m'incanta e non mi distrae dall'argomento.
C'è qualcosa che ti manca. Lo so, lo sai e sai che io lo so.
Vuoi sapere quando la sua mancanza si vede?
Si vede quando esci e io ti guardo da lontano. Te ne stai lì a ridere e a scherzare con gli altri tuoi amici, ironizzi sempre su tutto e saluti tutti sempre con il sorriso sulle labbra.
Cosa c'è di male? Non c'è nulla di male.
Se non fosse però per il fatto che in quegli impercettibili secondi tra una risata e l'altra, tra un saluto e un sorriso, i tuoi occhi diventano scuri e miseri, smettendo di brillare. E' una questione di attimi, effimeri e rapidi come i profumi nelle giornate di vento, ma io li noto e li percepisco.
Smetti di brillare perchè con loro brilli di una luce artificiale che richiede di essere ricaricata. Per ricaricarla devi spegnerla e riaccenderla. Nell'attimo di buio ti guardo e capisco ciò che la tua mente pensa.
Ti manca vero?
E' una fortuna per chi riesce a trovarlo. La giornata ti diventa luminosa e calda, come una giornata d'agosto.
Però non accontentarti mai. Sei troppo importante per accontentarti di un sole di cartone. Meriti un sole incandescente, pieno di fuoco e di calore, fonte di luce bianca e infinita. Infinita come la bellezza della tua anima.
Cercalo sempre e non fermarti mai; neanche quando la ricerca si fa dura e sfiancante, quando sei costretto a salire ripide salite.
Non mollare neanche quando ti sembrerà di addentrarti in un cespuglio di spine e di foglie. Perchè lì troverai la tua rosa. Sarà una delle rose più belle che siano mai sbocciate.
Sarà rossa piena d'amore, profumata di purezza e fresca di felicità.
Sarà la rosa che porterai per sempre nel tuo cuore, anche se le sue spine saranno per te sempre una minaccia di dolore.
Sarà la rosa che per sempre profumerà la tua vita.
Vedi i miei occhi e sai che loro non posso mentire.
La canzone è quasi terminata.
Questa canzone che per te, per noi vuol dire tanto.
Ti ha lasciato nuovamente un messaggio diverso?
Usciamo fuori da questa stanza e ributtiamoci in mezzo al vento. Facciamoci da lui trasportare tra la gente.
Tanto non sei solo, lo sai.
Cangaceiro, tu hai me.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

bello...fa quasi venire voglia di averlo scritto io! perché chi l'ha scritto e la persona a cui pensava sono essenzialmente belle...

Anna

Clelia ha detto...

No il futuro non deve far paura, va comunque affrontato meglio se in due! Il titolo del post è un noto proverbio... eh i proverbi nati dalla sagezza popolare hanno sempre un loro significato.

Buona serata

Clelia

Cangaceiro ha detto...

@Anna: complimenti forse largamente immeritati ma grazie lo stesso...

@clelia: è anche il verso di una canzone dei Pink Floyd che si intitola "Hey you". E' bellissima nel testo e nella musica. Una delle migliori. Grazie per tornare spesso qui.

Anonimo ha detto...

Cangaceiro non ho capito se questa lettera/poesia è stata scritta da qualcuno per te, oppure sei tu l'autore e se è cosi perche finisci col dire "cangaceiro tu hai me"
Spiegami

Giù

danzaterapia-rossana ha detto...

Scrivi bene... ti ho incontrato per caso, stavo cercando un'immagine per il mio blog... la casualità. Ciao! Rossana.