domenica 29 giugno 2008

Una lettera per te


Tutto quello che scrivo, lo scrivo per te, tu che guardi adesso questa lettera dubbiosa e scettica.
Pensi a chi io mi possa riferire, sottovalutando il fatto che potresti essere proprio tu la fonte d'acqua dalla quale attingo oggi queste parole. Che male ci sarebbe?
La mia unica colpa è quella di non avere colpe.
Per questo, oggi mi sono seduto sulla solita sedia ormai rotta e ho guardato fuori dalla finestra che interrompe il bianco della parete. Ho visto fuori un caldo sole possente splendere e risplendere tra l'azzurro del cielo e il bianco fumoso delle nuvole. Ho visto il verde del mio giardino, fatto di erbe e di piante fresche nonostante il caldo che infuoca fuori. Ho visto poi il bianco dei fiori e anche il rosso delle rose che sul cancello si arrampicano e si lasciano spogliare dal vento.
Mi sono fermato lì a guardare la natura e ho pensato alle bellezze che ho avuto la fortuna e l'onore di riuscire ad ammirare, a volte da lontano con gli occhi, altre volte da vicino con le mani.
Ho pensato ai mille tramonti che ho visto annegare nel mare, ai milioni di lumini stellari che ho visto brillare nei cieli notturni d'estate, alle lune piene e anche a quelle vuote che mi hanno seguito nelle notti dei miei erranti viaggi.
Ho pensato ai fiori profumati che ogni anno si sono succeduti nel mio giardino, al Colosseo e alla Statua della Libertà che ho potuto toccare nei miei passati giri del mondo.
Ho pensato alle migliaia di coppie d'occhi fin qui incrociati e agli infiniti sorrisi luminosi conosciuti. Ma il più bello tra quelli belli rimane il tuo. Così perfetto e malizioso, segreto per tanti e al tempo stesso saputo, come il capolavoro che ognuno tiene nella testa, fatto di purezza, rarità e armonia.
Che dire poi dei tuoi occhi? Per loro potrei spendere catene di parole senza fine, parlando della loro profondità, della loro cattiveria, della loro forza attrattiva, del loro colore cristallino e pulito, del loro taglio perfettamente geometrico, senza nessuna sbavatura e senza nessun contorno strano e banale.
I tuoi occhi sono quello di più bello che ho mai visto, ciò che in natura esiste di più speciale e ideale. Le tue mani sono quello di più bello che ho mai visto e anche le tue guance. Pure i tuoi capelli e il mento. E poi le spalle, le gambe, i piedi e il corpo tutto. Fino ad arrivare a quella fossetta che si forma sulla tua fronte quando illumini il mondo sorridendo e regali a me attimi di emozioni forti.
Sei cioè la creatura più bella che ho mai visto.
Tu scettica dici che non ho poi visto così tante creature in vita mia. Si, forse è vero. E' di certo però che tu sei la creatura più bella tra quelle che io possa anche solo immaginare o sognare nei più dorati dei sogni. Sei perfetta nelle forme, nel cuore, nell'anima e nella mente.
Sei così perfetta che perfino la mia imperfezione accanto a te può essere scambiata per perfezione.
Mi guardi ancora scettica e ti domandi se è proprio a te che mi rivolgo.
Come esserne sicuri?
Ascolta il battito del tuo cuore e dimmi se lo senti anche di poco più accelerato al sol pensiero che potresti essere tu la destinataria di questa lettera.
E' accelerato?

6 commenti:

Clelia ha detto...

Se fossi io la desyinataria ne sarei onorata, infondo io abito a Roma e qui c'è il colosseo!!! ahahahahahaha


Clelia

Cangaceiro ha detto...

Clelia, se ti dicessi che la destinataria sei tu, mi crederesti? ehehe!

Boh... forse non c'è una destinataria... boh!

Maria Rita per Tango Out ha detto...

Uhm... questa donna mi incuriosisce sempre di più... una Silvia "lieta e pensosa" ? Una Beatrice "mirabile"? Una Laura dai "capei d'oro"? Forse, la tua donna non ha niente di queste... ma il tuo sentimento ha qualcosa di estremamente romantico, che lo avvicina a Leopardi, Alighieri e Petrarca... E' una carezza delicata che si fa con lo sguardo, un profumo leggero che riscalda il cuore, un sapore zuccherino che rimane nella mente.
Se pure questa misteriosa destinataria non esistesse, il tuo amare platonicamente è l'espressione in verbum di un animo nobile, davanti al quale chiunque potrebbe perdere la testa...

Cangaceiro ha detto...

Maria Rita, l'accostamento a Dante, Petrarca e Leopardi, anche se in modo molto ma molto lato, mi lusinga. Loro sono poeti e io solo un giullare.
Hasta luego!

Anonimo ha detto...

..molto bello..

Anonimo ha detto...

Wow....che parole!Il problema è che anche io le uso...forse per una persona che si degna di rispondere SEMPRE E SOLO "CHE DOLCE" ma è possibile che una donna debba corteggiare?ad avercene uomini così...complimenti!